Musica sul mare

La rassegna a Montecarlo dal 16 marzo all’8 aprile. Gara fra orchestre nel nome di Bruckner.
Il direttore Daniel Harding

Monaco, abbarbicata sulle colline ripide, guarda al mare dai grattacieli che la fanno una piccola New York. Il mare è la sua vita. Lo si comprende, passeggiando per il Museo Ocenografico: un “tempio del mare”, edificato a strapiombo sulle onde dal principe Alberto I cent’anni fa.
Come il Grimaldi Forum, l’edificio che prende il nome dalla famiglia regnante nel principato dove tutti lavorano ad accogliere i grandi nomi internazionali. Il Forum sembra appunto una vasta nave galleggiante, in vetro e legno, pronta ad imbarcare gli ospiti.
È qui che si è svolto l’evento musicale clou della rassegna diretta da Marc Monnet: una gara fra orchestre eccellenti, la Staatskapelle di Dredsa, la più antica del mondo, la London Symphony Orchestra e l’Orchestra Sinfonica di Montecarlo. Nel nome di Anton Bruckner, sinfonista austriaco del secondo Ottocento.
Nella vasta sala, dove si annidava un pubblico variopinto – discreta la presenza della principessa Caroline, madrina del festival –, è toccato a compagini di personalità differente offrire delle interpretazioni di livello su musiche di un autore, che, per quanto venerasse Wagner, pure non era fagocitato dalla sua musica. Ma era sé stesso: puro, tormentato, libero e timoroso. Ossia, la sensibilità di chi vive in un’epoca di passaggio.
Quanto ciò sia attuale, lo si è notato accostando due diverse personalità di direttori. Herbert Blomstedt è un ottancinquenne candido e asciutto. Guida l’orchestra come un corpo sicuro: nessuna sbavatura, la Staatskapelle è un’arma musicale potente. La Quinta Sinfonia trascina gioie e tristezze con un fare vittorioso. È lo stile interpretativo germanico, legato ad una tradizione di bellezza marmorea. Daniel Harding, trentacinquenne britannico, scattante nel gesto ampio, fa della Sesta Sinfonia un canto voluttuosamente bello, ad ondate sonore: flessibile, morbido. È la civiltà inglese aperta al mondo.
Chi ha vinto fra le due grandi orchestre? Il pubblico non ha emesso verdetti, entusiasta di entrambe. Anche se il giovane Harding è forse più vicino a noi. O almeno al senso “marino” di un musica che galleggia sulle onde.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons