Il museo dei cimeli restaurati dai pensionati
Tutto è iniziato nel 1983, quando ad un gruppo di amici venne l’idea di recuperare vecchi cimeli che rischiavano di essere buttati o dimenticati e restaurarli per tramandare alle generazioni future il passato e le professioni esercitate dagli antenati. Così nasce il Museo Storico Civico Cuggionese, a Cuggiono (Milano), all’interno dei locali di Villa Annoni, dove ad oggi è possibile visitare 15 sale espositive dedicate agli antichi mestieri e all’emigrazione italiana in America.
Oggi, a portare avanti la tradizione dei nonni, c’è l’associazione Gli amici del museo, un gruppo di volontari in pensione che, in base alle proprie conoscenze e ai mestieri svolti, si occupa di ricercare oggetti ed attrezzi antichi, riconoscerne la funzione, restaurarli e alla fine esporli con lo scopo di non dimenticare e far conoscere il valore dei lavori passati. In oltre 30 anni di lavoro sono stati recuperati più di 3 mila cimeli, un vero e proprio patrimonio che racchiude decenni di storia e tradizioni. Dalla sala dedicata alle fotografie a quella dove sono esposti gli attrezzi di lavoro utilizzati dai calzolai, una cucina intatta dove si cucinavano le pietanze servite poi nella villa padronale ma anche la sala dedicata alla produzione di vino dove è possibile ammirare il torchio e le macchine per la spremitura dei grappoli rimesse in sesto dai pensionati.
Ogni stanza è un tuffo nel passato, oltre agli attrezzi in ricordo degli antichi mestieri sono esposti infatti anche documenti ed oggetti che ricordano l’emigrazione italiana in America: bandiere, monete, antiche mappe per rivivere un momento storico fondamentale per il nostro paese. Ad aiutare nel progetto ci sono i cittadini stessi che prima di buttare un vecchio oggetto o un documento legato al passato decidono di sottoporlo all’attenta analisi dei volontari per farne valutare la validità e contribuire così ad arricchire le sale.
Il museo è diventata una meta culturale per molte scolaresche ma è aperto a tutti nei giorni festivi e la domenica. L’entrata è gratuita e chi vuole può chiedere di essere accompagnato nella visita dai volontari così da scoprire la vera storia degli attrezzi esposti, dalla nascita al restauro.