Musawah, la speranza di raggiungere la parità di genere
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Musawah è una parola che in arabo significa uguaglianza. Tuttavia, in questi giorni è apparsa su vari organi di stampa e in varie agenzie come il titolo di una organizzazione malese che da anni si adopera per il riconoscimento dei diritti umani delle donne nei contesti musulmani. E questo sia in ambito pubblico che privato. Infatti, afferma il sito dell’organizzazione, l’uguaglianza all’interno della vita familiare è necessaria per arrivare all’uguaglianza in ambito pubblico. La prima è fondamentale perché le donne possano avere, al pari degli uomini, accesso agli studi come pure alla giustizia economica, alla salute come alla partecipazione politica. In definitiva, a tutti i diritti umani. L’appello che Musawah rivolge al mondo islamico – e non solo – è che “il momento giusto per l’uguaglianza e la giustizia è adesso”. Non c’è tempo da perdere!
Il primo passo, ovviamente, è quello del diritto di accedere alla conoscenza e, dunque, l’accesso alla scolarità. In effetti, creare e condividere il sapere è un supporto fondamentale all’uguaglianza e alla giustizia, in particolare per tutte le donne che vivono in contesto musulmano. Per questo Musawah fa uso di un approccio olistico che cerca di coniugare i principi e la giurisprudenza musulmana con gli standard dei diritti umani, riconosciuti a livello internazionale, le leggi nazionali e le garanzie costituzionali offerte dai diversi stati a favore di uguaglianza e non-discriminazione.
Il Niwano Peace Price 2025
Coloro che credono all’impegno di questo movimento nato in uno dei Paesi musulmani più significativi nel mondo – la Malesia – auspicano che entro il 2039 si possa arrivare a un mondo dove la discriminazione di genere possa essere risolta in una uguaglianza piena.
Per questo impegno e in vista della realizzazione di questa speranza, nelle scorse settimane Musawah ha ricevuto il prestigioso riconoscimento internazionale Niwano Peace Price. Ed è per questo che, come accennato, il suo nome è apparso improvvisamente sulla stampa internazionale. Il comitato che assegna il riconoscimento in onore di Nikkyo Niwano, fondatore e primo presidente dell’organizzazione laica buddhista Rissho Kosei-kai, nella motivazione per questa decisione, ha affermato che Musawah merita il premio per «i suoi immensi sforzi per rafforzare la cittadinanza e la coesistenza pacifica in società diverse e per creare contesti e piattaforme per il dialogo interreligioso e la solidarietà spirituale».
L’impegno di Musawah per l’uguaglianza di genere
Musawah coltiva e valorizza relazioni basate sulla fiducia, il rispetto, la cura, l’equità e la reciprocità. Si occupa della discriminazione socio-economica, legale e politica di genere nella storia dell’umanità. Il suo obiettivo è far emergere le voci delle donne che sono state a lungo messe a tacere nelle società culturali e religiose. La sua rete internazionale comprende centinaia di sostenitori in Asia, Medio Oriente, Africa e nel Nord globale, in oltre 40 Paesi. Persone «che si battono per ottenere cambiamenti positivi negli atteggiamenti, nelle pratiche, nelle leggi e nelle politiche a sostegno dei diritti umani di donne e ragazze nei Paesi musulmani».
Questa Ong ha avuto origine nel 2009 grazie all’iniziativa di alcune donne musulmane attive nel dialogo interreligioso. Fra loro spiccavano la malese Zainah Anwar e l’iraniana Ziba Mir-Hosseini. Oggi l’organizzazione ha una rilevanza e un raggio di azione a livello internazionale pur restando non governativa e senza scopo di lucro, ma godendo dello status di “consultore speciale” presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. Altro aspetto che merita attenzione è il fatto che i partner e i sostenitori della sua rete sono autonomi, ma condividono una visione comune per il progresso delle donne, i diritti umani e la pace. Ancor più significativa è la lista dei Paesi di provenienza di questi sostenitori: Afghanistan, Egitto, Gambia, Indonesia, Giordania, Malaysia, Marocco, India, Pakistan, Turchia, Sudan e Uganda. Si tratta di una vera mappa internazionale dei Paesi musulmani più grandi del mondo.
In termini pratici, la rete educativa di Musawah è impegnata a diffondere in maniera crescente la partecipazione delle donne ai ruoli di leadership nei contesti musulmani. Sensibilizza le donne a lottare per la giustizia, coinvolgendole nei processi politici e nell’impegno civico in favore dell’umanità. Inoltre, lavora a diversi livelli per eliminare la violenza di genere. In questo ambito, risultano fondamentali i processi educativi e, dunque, Musawah si adopera da anni per organizzare seminari formativi per le donne, affinché si schierino contro questa forma di abuso. «In conclusione – riconosce il comitato organizzatore del Premio Niwano – Musawah sta contribuendo immensamente alla causa della leadership femminile nel dialogo interreligioso, nei diritti umani e nella coesistenza pacifica».
È opportuno sottolineare che, fedele all’impegno del fondatore Nikkyo Niwano, attivo nel dialogo interreligioso di cui è stato un pioniere a livello mondiale, il premio tiene conto della dimensione interreligiosa di coloro che vengono premiati. E Musawah ha sempre più sviluppato questa dimensione, sebbene resti focalizzata in modo speciale sul mondo musulmano.
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