Musawah, la speranza di raggiungere la parità di genere

Il movimento Musawah, rete per l’uguaglianza di genere nel mondo islamico, fondato in Malesia nel 2009, ha ricevuto il Premio Niwano 2025 (42esima edizione) per l’impegno a valorizzare la leadership delle donne in ambito sociale, legale e spirituale, promuovendo l’impegno civico, i diritti umani e la pace
ph Pixabay

Musawah è una parola che in arabo significa uguaglianza. Tuttavia, in questi giorni è apparsa su vari organi di stampa e in varie agenzie come il titolo di una organizzazione malese che da anni si adopera per il riconoscimento dei diritti umani delle donne nei contesti musulmani. E questo sia in ambito pubblico che privato. Infatti, afferma il sito dell’organizzazione, l’uguaglianza all’interno della vita familiare è necessaria per arrivare all’uguaglianza in ambito pubblico. La prima è fondamentale perché le donne possano avere, al pari degli uomini, accesso agli studi come pure alla giustizia economica, alla salute come alla partecipazione politica. In definitiva, a tutti i diritti umani. L’appello che Musawah rivolge al mondo islamico – e non solo – è che “il momento giusto per l’uguaglianza e la giustizia è adesso”. Non c’è tempo da perdere!

Il primo passo, ovviamente, è quello del diritto di accedere alla conoscenza e, dunque, l’accesso alla scolarità. In effetti, creare e condividere il sapere è un supporto fondamentale all’uguaglianza e alla giustizia, in particolare per tutte le donne che vivono in contesto musulmano. Per questo Musawah fa uso di un approccio olistico che cerca di coniugare i principi e la giurisprudenza musulmana con gli standard dei diritti umani, riconosciuti a livello internazionale, le leggi nazionali e le garanzie costituzionali offerte dai diversi stati a favore di uguaglianza e non-discriminazione.

 

Il Niwano Peace Price 2025

Coloro che credono all’impegno di questo movimento nato in uno dei Paesi musulmani più significativi nel mondo – la Malesia – auspicano che entro il 2039 si possa arrivare a un mondo dove la discriminazione di genere possa essere risolta in una uguaglianza piena.

Per questo impegno e in vista della realizzazione di questa speranza, nelle scorse settimane Musawah ha ricevuto il prestigioso riconoscimento internazionale Niwano Peace Price. Ed è per questo che, come accennato, il suo nome è apparso improvvisamente sulla stampa internazionale. Il comitato che assegna il riconoscimento in onore di Nikkyo Niwano, fondatore e primo presidente dell’organizzazione laica buddhista Rissho Kosei-kai, nella motivazione per questa decisione, ha affermato che Musawah merita il premio per «i suoi immensi sforzi per rafforzare la cittadinanza e la coesistenza pacifica in società diverse e per creare contesti e piattaforme per il dialogo interreligioso e la solidarietà spirituale».

L’impegno di Musawah per l’uguaglianza di genere

Musawah coltiva e valorizza relazioni basate sulla fiducia, il rispetto, la cura, l’equità e la reciprocità. Si occupa della discriminazione socio-economica, legale e politica di genere nella storia dell’umanità. Il suo obiettivo è far emergere le voci delle donne che sono state a lungo messe a tacere nelle società culturali e religiose. La sua rete internazionale comprende centinaia di sostenitori in Asia, Medio Oriente, Africa e nel Nord globale, in oltre 40 Paesi. Persone «che si battono per ottenere cambiamenti positivi negli atteggiamenti, nelle pratiche, nelle leggi e nelle politiche a sostegno dei diritti umani di donne e ragazze nei Paesi musulmani».

Questa Ong ha avuto origine nel 2009 grazie all’iniziativa di alcune donne musulmane attive nel dialogo interreligioso. Fra loro spiccavano la malese Zainah Anwar e l’iraniana Ziba Mir-Hosseini. Oggi l’organizzazione ha una rilevanza e un raggio di azione a livello internazionale pur restando non governativa e senza scopo di lucro, ma godendo dello status di “consultore speciale” presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. Altro aspetto che merita attenzione è il fatto che i partner e i sostenitori della sua rete sono autonomi, ma condividono una visione comune per il progresso delle donne, i diritti umani e la pace. Ancor più significativa è la lista dei Paesi di provenienza di questi sostenitori: Afghanistan, Egitto, Gambia, Indonesia, Giordania, Malaysia, Marocco, India, Pakistan, Turchia, Sudan e Uganda. Si tratta di una vera mappa internazionale dei Paesi musulmani più grandi del mondo.

In termini pratici, la rete educativa di Musawah è impegnata a diffondere in maniera crescente la partecipazione delle donne ai ruoli di leadership nei contesti musulmani. Sensibilizza le donne a lottare per la giustizia, coinvolgendole nei processi politici e nell’impegno civico in favore dell’umanità. Inoltre, lavora a diversi livelli per eliminare la violenza di genere. In questo ambito, risultano fondamentali i processi educativi e, dunque, Musawah si adopera da anni per organizzare seminari formativi per le donne, affinché si schierino contro questa forma di abuso. «In conclusione – riconosce il comitato organizzatore del Premio Niwano – Musawah sta contribuendo immensamente alla causa della leadership femminile nel dialogo interreligioso, nei diritti umani e nella coesistenza pacifica».

È opportuno sottolineare che, fedele all’impegno del fondatore Nikkyo Niwano, attivo nel dialogo interreligioso di cui è stato un pioniere a livello mondiale, il premio tiene conto della dimensione interreligiosa di coloro che vengono premiati. E Musawah ha sempre più sviluppato questa dimensione, sebbene resti focalizzata in modo speciale sul mondo musulmano.

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