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Diminuiscono i ghiacciai e le riserve di acqua dolce

Massimo Frezzotti (docente Scienze della Terra – Università Roma Tre): Tra il 2022 e il 2023, in soli 2 anni, i ghiacciai sulle Alpi sono diminuiti del 10%. Una percentuale pari al volume perso in 30 anni durante la seconda metà del XX secolo tra il 1960 e il 1990. Tra la fine del XIX secolo e il XXI secolo i ghiacciai sulle Alpi si sono ridotti del 65%, dimensione mai raggiunta almeno negli ultimi 7000 anni.  

I ghiacciai italiani nel 2024 hanno continuato a ritirarsi: Alpi e ghiacciai alpini sempre più sottili e quasi tutti in forte arretramento, con impatti su ecosistemi e biodiversità. Foto: ANSA/ UFFICIO STAMPA LEGAMBIENTE
La veduta del Ghiacciaio del Miage, che si trova nel versante italiano del massiccio del Monte Bianco, in Valle d'Aosta, in una immagine diffusa da Greenpeace Italia. ANSA/ UFFICIO STAMPA GREENPEACE ITALIA
RAFFAELE TOMASULO/ ANSA / KLD
Un'immagine del Parco Nazionale del Triglav, in Slovenia, una delle zone attraversate dal Julius Kugy Alpine Trail. Foto Ansa/EPA/ANTONIO BAT

La nostra riserva d’acqua continua a diminuire: lo afferma Massimo Frezzotti, docente del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università Roma Tre e membro della Divisione Clima e Ambiente della Società Geologica Italiana. “I ghiacciai – afferma – sono la nostra riserva di acqua durante i periodi siccitosi e si stanno riducendo in maniera drastica soprattutto in alcune aree del mondo. Esiste una correlazione diretta tra il fenomeno dell’aumento della temperatura dovuto all’incremento in atmosfera dei gas ad effetto serra di origine antropica e la scomparsa dei ghiacciai”.

Basti pensare che tra il 2022 e il 2023, in soli 2 anni, i ghiacciai sulle Alpi sono diminuiti del 10%. “Una percentuale – afferma il docente -pari al volume perso in 30 anni durante la seconda metà del XX secolo tra il 1960 e il 1990. Tra la fine del XIX secolo e il XXI secolo i ghiacciai sulle Alpi si sono ridotti del 65%, dimensione mai raggiunta almeno negli ultimi 7000 anni. I ghiacciai sono degli enormi serbatoi di acqua dolce e contengono 170.000 km3 di ghiaccio una quantità corrispondente al 50% del consumo annuale pro capite di tutta la popolazione terrestre, immagazzinando il 70% dell’acqua dolce disponibile su tutto il pianeta”.

Attualmente sul nostro pianeta, a esclusione delle calotte polari, si contano 275mila ghiacciai, per una superficie pari a due volte la superficie dell’Italia. La loro riduzione/scomparsa determina un importantissimo impatto riduzione delle riserve idriche. “I ghiacciai – conclude Frezzotti – non sono in equilibrio con  le attuali condizioni climatiche, e con le attuali condizioni i ghiacciai sulle Alpi alla fine del secolo di saranno a solo il 20% dell’attuale volume, rimanendo confinati solo sulle parti più elevate delle Alpi. Se le condizioni andranno peggiorando e non arriveremo alla stabilizzazione e successiva riduzione dei gas ad effetto serra entro il 2050, i ghiacciai sulle Alpi rimarranno solo un ricordo”. L’aumento della temperatura dovuto ai cambiamenti climatici è molto più forte sulle Alpi, le temperature sono aumentate di 0.5°C ogni 10 anni. Questo aumento riduce le precipitazioni nevose sulle Alpi e porta ad un’accentuazione della fusione dei ghiacciai con stagioni estive più calde, anche a quote molto elevate, e a un prolungamento della stagione di fusione che negli ultimi anni si prolunga fino ad autunno inoltrato, mentre in precedenza si concludeva alla fine di agosto primi di settembre.

 

 

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