Ancora tensione in Medio Oriente
Proseguono i bombardamenti fra Israele e il Libano. Oltre 600 morti negli ultimi giorni
«L’inferno si sta scatenando in Libano. Il Paese è sull’orlo del baratro». Con queste parole il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha avvertito del rischio di «una guerra totale in Medio Oriente» e dell’urgente necessità di frenare il conflitto.
L’esercito israeliano ha intensificato i bombardamenti nel Paese vicino con l’obiettivo di sconfiggere l’organizzazione paramilitare nemica Hezbollah. Solo nelle ultime 24 ore i missili hanno provocato almeno 72 vittime e oltre 400 feriti. Inoltre, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno ipotizzato una possibile invasione di terra, il che renderebbe il conflitto non più un attacco contro Hezbollah, ma contro il Libano, il quale si vedrebbe obbligato a difendersi con le forze armate.
Da parte sua, Hezbollah ha lanciato almeno 40 razzi verso lo Stato ebraico e un missile è stato intercettato sopra lo spazio aereo della capitale, Tel Aviv.
Davanti a questa situazione di violenza, migliaia di cittadini sono fuggiti dalle loro case e molti di loro si sono rifugiati in Siria. Alcuni sono partiti a piedi, mentre i veicoli in coda per abbandonare il Libano sono centinaia. Secondo l’Organizzazione internazionale per le Migrazioni delle Nazioni Unite (Oim), gli sfollati sono stati almeno 90.530 questa settimana. Il ministro degli interni libanese Bassam Mawlawi ha dichiarato che circa 27mila persone sono fuggite dal Libano negli ultimi tre giorni.
In questo contesto di tensione, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale italiano, Antonio Tajani, ha invitato gli italiani a lasciare il Paese dei Cedri finché ci saranno i voli da Beirut.