Migranti, ok al modello Albania da Italia e Gran Bretagna
Peefetto accordo tra governo italiano e britannico sulla sperimentazione dei centri per i migranti in zona extraterritoriale come concordato da palazzo Chigi con il premier albanese. Forti chitiche dalle associazioni per i diritti umani
Incontro strategico tra la presidete del Consiglio Meloni e il premier britannico Starmer che si sono espressi a favore del modello Albania, cioè della costruzione di hotspot extraterritoriali dove inviare gli immigrati in arrivo in Europa.
Ecco la dichiarazione di Giorgia Meloni: «Vogliamo, tra le altre cose, continuare nel solco della già proficua collaborazione che Italia e Regno Unito hanno avviato nell’ambito del Processo di Roma, attraverso l’attuazione di misure concrete, anche per quello che riguarda i rimpatri volontari assistiti, una delle misure concrete sulle quali noi già lavoriamo insieme e che vogliamo implementare.
Siamo anche d’accordo sul fatto che non bisogna avere timore ad esplorare soluzioni nuove. Abbiamo parlato del protocollo tra Italia e Albania, che è una soluzione per la quale il governo della Gran Bretagna dimostra molta attenzione, e chiaramente abbiamo offerto tutti gli elementi per comprendere meglio questo meccanismo che è stata una delle innovazioni portate dal governo italiano nella politica di governo dei flussi migratori».
Forti critiche alle scelte del governo italiano sono state espresse dalla Fondazione Migrantes della Cei sull’inutilità delle spese del centro per i migranti in Albania: «Seicentosettantatre milioni di euro veramente ‘buttati in mare’ per l’incapacità di governare un fenomeno – quello delle migrazioni forzate – che si finge di bloccare, ma che cresce di anno in anno, anche per politiche economiche che non favoriscono – se non con le briciole – lo sviluppo dei Paesi al di là del Mediterraneo.
Nelle foto Ansa l’inconro tra i rappresentanti dei due Paesi avvenuto a Roma il 16 settembre 2024 e le foto della visita in Albania della presidente Meloni nella zona di costruzione dei centri per i migranti.