Migrazioni

Albania: i centri di contenzione per migranti apriranno il 1° agosto

Ieri la premier italiana Giorgia Meloni ha fatto un sopralluogo nei territori albanesi di Gjader e Shengjin, dove verranno espelliti i migranti soccorsi in mare dalle navi italiane in attesa del loro rimpatrio.

epa11390915 A handout picture made available by the Chigi Palace (Palazzo Chigi) Press Office shows Italian Prime Minister Giorgia Meloni (3-R), Italian Interior Minister Matteo Piantedosi (C) and Albanian Prime Minister Edi Rama (R) arrive at the port of Shengjin, Albania, 05 June 2024, during a visit to the hotspot intended for the entry procedures of migrants. The Italian and Albanian prime ministers visited the new Shengjin migrant hotspot, a center created on the basis of an agreement between Tirana and Rome to operate centres for asylum seekers on Albanian territory.  EPA/FIIPPO ATTILI/CHIGI PALACE PRESS OFFICE HANDOUT  HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
epa11390919 A handout picture made available by the Chigi Palace (Palazzo Chigi) Press Office shows Italian Prime Minister Giorgia Meloni (R, back) at the port of Shengjin, Albania, 05 June 2024, during a visit to the hotspot intended for the entry procedures of migrants. The Italian and Albanian prime ministers visited the new Shengjin migrant hotspot, a center created on the basis of an agreement between Tirana and Rome to operate centres for asylum seekers on Albanian territory.  EPA/FIIPPO ATTILI/CHIGI PALACE PRESS OFFICE HANDOUT  HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
Una combo di due frames con Giorgia Meloni (S) e Riccardo Magi, , 05 giugno 2024.
La premier Giorgia Meloni e il primo ministro albanese Edi Rama al porto di Shengjin per una visita all'hospot destinato alle procedure di ingresso dei migranti, realizzato in base al Protocollo fra Italia e Albania, 05 giugno 2024./// Italian Prime Minister Giorgia Meloni and Albanian Prime Minister Edi Rama at the port of Shengjin for a visit to the hotspot intended for the entry procedures of migrants, created on the basis of the Protocol between Italy and Albania, 05 June 2024.
ANSA/ UFFICIO STAMPA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO/ FILIPPO ATTILI
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Mercoledì 5 giugno, la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni si è recata in Albania, dove insieme al premier Edi Rama ha annunciato durante una conferenza stampa che l’hotspot di Shengjin e il Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) di Gjader saranno operativi il primo agosto, in ritardo rispetto alla data prevista per l’avvio, che era stata fissata per il 20 maggio.

Il protocollo firmato tra i due Stati prevede il trasferimento dei migranti soccorsi in mare dalle navi della marina militare italiana, a eccezione di minori non accompagnati, donne, persone disabili e famiglie con figli. Una strategia adottata dal governo italiano per esternalizzare il controllo delle frontiere e assegnare la gestione del flusso migratorio ad un Paese terzo. Per la premier si tratta di «un accordo di grande respiro europeo», che «potrebbe diventare una parte della soluzione strutturale dell’Unione europea». In più, ha aggiunto che questo progetto «può rappresentare uno straordinario strumento di deterrenza per i migranti illegali decisi a raggiungere l’Italia e l’Europa».

La presidente ha affrontato la questione nell’ottica dei costi, tenendo a precisare che «non stiamo spendendo risorse aggiuntive, ma stiamo facendo un investimento». La manovra prevede una spesa di 670 milioni di euro per una durata di 5 anni, più un costo di 13,5 milioni di euro trimestrali per il noleggio di una nave per il trasferimento dei migranti in Albania. In altre parole, l’accoglienza dei migranti in Italia viene vista come un costo per il Paese, mentre la loro espulsione si considera un investimento, tralasciando tutti i benefici economici che comporta una vera inclusione dei nuovi arrivati.

Alla fine della conferenza, il deputato parlamentare Raffaele Magi, che era sul posto per manifestare contro l’apertura dei centri, è stato bloccato e strattonato dalle forze di sicurezza. «Se accade questo, con le telecamere, a un parlamentare – ha accusato Magi – potete immaginare che cosa accadrà ai poveri cristi che saranno chiusi qua dentro».

Da parte dell’opposizione, Elly Schlein, segretaria del Pd, ha definito il patto come «un enorme spreco di denaro per un progetto che calpesta i diritti delle persone, allunga le sofferenze di chi viene salvato in mare, scaricando persone come barili e pacchi sul territorio albanese».

(Foto Ansa)

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