Albania: i centri di contenzione per migranti apriranno il 1° agosto
Ieri la premier italiana Giorgia Meloni ha fatto un sopralluogo nei territori albanesi di Gjader e Shengjin, dove verranno espelliti i migranti soccorsi in mare dalle navi italiane in attesa del loro rimpatrio.
Mercoledì 5 giugno, la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni si è recata in Albania, dove insieme al premier Edi Rama ha annunciato durante una conferenza stampa che l’hotspot di Shengjin e il Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) di Gjader saranno operativi il primo agosto, in ritardo rispetto alla data prevista per l’avvio, che era stata fissata per il 20 maggio.
Il protocollo firmato tra i due Stati prevede il trasferimento dei migranti soccorsi in mare dalle navi della marina militare italiana, a eccezione di minori non accompagnati, donne, persone disabili e famiglie con figli. Una strategia adottata dal governo italiano per esternalizzare il controllo delle frontiere e assegnare la gestione del flusso migratorio ad un Paese terzo. Per la premier si tratta di «un accordo di grande respiro europeo», che «potrebbe diventare una parte della soluzione strutturale dell’Unione europea». In più, ha aggiunto che questo progetto «può rappresentare uno straordinario strumento di deterrenza per i migranti illegali decisi a raggiungere l’Italia e l’Europa».
La presidente ha affrontato la questione nell’ottica dei costi, tenendo a precisare che «non stiamo spendendo risorse aggiuntive, ma stiamo facendo un investimento». La manovra prevede una spesa di 670 milioni di euro per una durata di 5 anni, più un costo di 13,5 milioni di euro trimestrali per il noleggio di una nave per il trasferimento dei migranti in Albania. In altre parole, l’accoglienza dei migranti in Italia viene vista come un costo per il Paese, mentre la loro espulsione si considera un investimento, tralasciando tutti i benefici economici che comporta una vera inclusione dei nuovi arrivati.
Alla fine della conferenza, il deputato parlamentare Raffaele Magi, che era sul posto per manifestare contro l’apertura dei centri, è stato bloccato e strattonato dalle forze di sicurezza. «Se accade questo, con le telecamere, a un parlamentare – ha accusato Magi – potete immaginare che cosa accadrà ai poveri cristi che saranno chiusi qua dentro».
Da parte dell’opposizione, Elly Schlein, segretaria del Pd, ha definito il patto come «un enorme spreco di denaro per un progetto che calpesta i diritti delle persone, allunga le sofferenze di chi viene salvato in mare, scaricando persone come barili e pacchi sul territorio albanese».
(Foto Ansa)