50 anni dalla strage di Brescia. L’inizio della strategia della tensione
Il discorso interrotto dalla strage neofascista ordita contro una manifestazione sindacale promossa il 28 maggio 1974, nel centro della città di Brescia, contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista con la presenza del sindacalista della Cisl Franco Castrezzati, del deputato Adelio Terraroli del Pci e del segretario della camera del Lavoro di Brescia Franco Torri. Centinaia di persone erano scese in piazza. Alle 10:12 una bomba contenente almeno un chilogrammo di esplosivo, nascosta in un cestino dei rifiuti, esplose, colpendo moltissime persone
Come riporta Wikipedia, la strage di piazza della Loggia a Brescia è stato un attentato terroristico di matrice neofascista con collaborazioni da parte di membri dello Stato italiano dell’epoca, servizi segreti ed altre organizzazioni, compiuto il 28 maggio 1974 a Brescia, nella centrale piazza della Loggia: una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista, provocando la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue, una persona morirà in seguito alle ferite molto tempo dopo, portando a 9 il numero totale dei decessi.
Rainews pone in evidenza il fatto che, dopo le condanne definitive del 2017, «la nuova inchiesta accusa della strage di Piazza della Loggia altri due neofascisti veronesi, Marco Toffaloni, all’epoca minorenne, e Roberto Zorzi, in un contesto di complicità con pezzi dello Stato, carabinieri, servizi segreti militari italiani e statunitensi, impegnati a nascondere la verità su una bomba che, come ricorda il giornalista e scrittore veronese Paolo Biondani, era una bomba veneta. Il principale responsabile, Carlo Maria Maggi, era un medico di Venezia, capo dell’ala stragista di Ordine Nuovo. Come esecutore materiale viene condannato Maurizio Tramonte, che è un neofascista di Padova e che era a libro paga dei servizi segreti. A trasportare fisicamente la bomba da Venezia fino a Milano e poi a Brescia è un neofascista veronese di alto livello che abitava in via Stella, Marcello Soffiati».
La Cisl di Brescia ricorda che «l’audio della manifestazione sindacale antifascista del 28 maggio 1974 che tante volte abbiamo ascoltato nei programmai televisivi dedicati alla strage di Piazza Loggia, inizia sempre con la voce di Franco Castrezzati, il sindacalista della Cisl che stava parlando dal palco della manifestazione, interrotto dal boato provocato dallo scoppio della bomba che causò la morte di otto persone e il ferimento di oltre cento».
In occasione del 50° della strage di Piazza Loggia, i figli di Franco Castrezzati – che lo scorso 21 aprile ha compiuto 98 anni – hanno voluto rileggere integralmente il discorso che la bomba impedì di ascoltare.
Davanti alla cinepresa si alternano nella lettura del testo figli, nipoti e pronipoti del leader cislino degli anni Settanta, in quello che vuole essere un omaggio al grande sindacalista e alla memoria delle vittime della strage neofascista che ha tragicamente segnato la storia di Brescia e dei Bresciani.