Crimini di guerra e contro l’umanità, richieste di arresto per Netanyahu e Sinwar
La mossa prevosta del procuratore capo della Corte penale internazionale. Biden contrario
Come ripoeta l’angenzia Ansa «il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant per “crimini di guerra e crimini contro l’umanità” nella Striscia di Gaza dall’8 ottobre 2023.
Il procuratore ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale dell’Aja di emettere mandati di arresto anche nei confronti dei leader di Hamas Yahya Sinwar, Mohammed Deif, Ismail Haniyeh e Diab Ibrahim Al Masri per “crimini di guerra e contro l’umanità” commessi in Israele e nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023».
Decisa e netta la posizione del presidente Usa Joe Biden che ha definito “vergognosa” la richiesta del procuratore della Corte penale internazionale nei confronti dei leade di Israele : «vorrei essere chiaro – ha precisato biden- qualunque cosa questo procuratore possa implicare, non esiste alcuna equivalenza – nessuna – tra Israele e Hamas. Saremo sempre al fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza».
Di diverso avviso la Francia. Come riporta Rainews, «il ministero degli Esteri francese afferma in una nota di sostenere la Corte penale internazionale, la sua “indipendenza e la lotta contro l’impunità in tutte le situazioni”, senza fare esplicito riferimento alla richiesta avanzata da parte del procuratore della CPI Khan di mandati di arresto sia per i leader israeliani che per quelli di Hamas. La dichiarazione aggiunge che la Francia sostiene una “soluzione politica duratura nella regione”, affermando che è l’unico modo per “porre fine alla sofferenza sia degli israeliani che dei palestinesi”».
Una nota particolareggiata nel merito arriva dal mondo dell’associazionismo.