Taiwan resiste dopo il terremoto di magnitudo 7.4, Cina pronta ad intervenire
Un forte terremoto ha scosso Taiwan, provocando morti e feriti. Il Paese resta al centro delle discussioni tra Usa e Cina.
Un terremoto di magnitudo 7.4, seguito da un’altra forte scossa di magnitudo 6.5 e da altre centinaia di assestamento, si è verificato questa mattina lungo la costa orientale di Taiwan, nell’Asia orientale. 9, finora, i morti e quasi un migliaio i feriti. Un centinaio i palazzi distrutti. Fortunatamente, viste le moderne tecniche di costruzione adottate, il bilancio delle vittime è decisamente minore rispetto all’ultimo sisma, registrato 25 anni, quando nel 1999 per un terremoto poco superiore, con magnitudo 7.6, morirono 2.400 persone.
Crollato anche il costone di una montagna, dove al momento si scava per cercare eventuali persone sepolte. In un primo momento erano state diramate anche delle allerta tsunami, fortunatamente poi rientrate. La Cina, che da tempo accampa diritti sul Paese, si è detta pronta ad intervenire in caso di bisogno. E già dal mattino sono stati numerosi gli aerei e le navi da guerra cinesi rilevati intorno all’isola.
E proprio di Taiwan, oltre che dei vari fronti di guerra in atto, avevano parlato, poche ore prima del sisma, il presidente statunitense Joe Biden e quello cinese Xi Jinping, mantenendo le proprie divisioni sul futuro del Paese. Accanto alla ricostruzione, la popolazione di Taiwan è preoccupata dalle possibili mosse del gigante cinese.
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