Se ne discute

Accuse di genocidio a Israele, la Corte di giustizia dell’Aja indagherà

Il Sudafrica aveva denunciato Israele alla Corte di giustizia internazionale dell'Aja, accusando il governo di commettere il reato di genocidio a Gaza. Israele aveva chiesto di rigettare le accusa, ma i giudici hanno deciso che indagheranno.

epa11061983 Palestinians from the Brais family search for missing people under the rubble following an Israeli air strike in Khan Yunis, southern Gaza Strip, 07 January 2024. More than 22,300 Palestinians and at least 1,300 Israelis have been killed, according to the Palestinian Health Ministry and the Israel Defense Forces (IDF), since Hamas militants launched an attack against Israel from the Gaza Strip on 07 October, and the Israeli operations in Gaza and the West Bank which followed it.  EPA/HAITHAM IMAD via ANSA
epa11062136 Relatives of Palestinians from the Praes family, who were killed during an Israeli air strike in Khan Yunis, mourn next to the remains of their relatives outside Nasser Hospital, southern Gaza Strip, 07 January 2024. More than 22,300 Palestinians and at least 1,300 Israelis have been killed, according to the Palestinian Health Ministry and the Israel Defense Forces (IDF), since Hamas militants launched an attack against Israel from the Gaza Strip on 07 October, and the Israeli operations in Gaza and the West Bank which followed it.  EPA/HAITHAM IMAD  ATTENTION EDITORS: GRAPHIC CONTENT via ANSA
epa11067713 Smoke rises following Israeli air strikes in Khan Yunis, southern Gaza Strip, 10 Jan 2024. More than 22,800 Palestinians and at least 1,300 Israelis have been killed, according to the Palestinian Health Ministry and the Israel Defense Forces (IDF), since Hamas militants launched an attack against Israel from the Gaza Strip on 07 October, and the Israeli operations in Gaza and the West Bank which followed it.  EPA/HAITHAM IMAD via ANSA
Gaza sotto le bombe Ansa  EPA/MOHAMMED SABER, foto Ansa
epa11061493 Supporters and families hold pictures of hostages held by Hamas in Gaza as they take part in a demonstration calling for their release, outside the Kirya military base in Tel Aviv, Israel, 06 January 2024. According to the Israeli army, 132 Israelis are still being held hostages by Hamas in the Gaza Strip. More than 22,300 Palestinians and at least 1,300 Israelis have been killed, according to the Palestinian Health Ministry and the Israel Defense Forces (IDF), since Hamas militants launched an attack against Israel from the Gaza Strip on 07 October, and the Israeli operations in Gaza and the West Bank which followed it.  EPA/ABIR SULTAN
epa11061386 A demonstrator lying down holds a Palestinian flag during a symbolic demonstration in support of the Palestinian people, marking 90 days of the ongoing Israeli-Hamas conflict in Gaza, in front of the National Museum of Fine Arts building in Santiago, Chile, 06 January 2024. Thousands of Israelis and Palestinians have died since the militant group Hamas launched an unprecedented attack on Israel from the Gaza Strip on 07 October, and the Israeli strikes on the Palestinian enclave which followed it.  Foto Ansa, EPA/ELVIS GONZALEZ
La reazione del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa e del vice ambasciatore della Palestina, Bassam Elhussiny, alla sentenza della Corte internazionale di giustizia dell'Aja sulle misure di emergenza richieste dal Sudafrica contro Israele per la sua guerra contro la Striscia di Gaza. Foto Ansa
Corte Internazionale di Giustizia. Avvocati del Sudafrica. Foto: ANSA EPA/REMKO DE WAAL

I rappresentanti del governo del Sudafrica hanno gioito dopo l’annuncio dei giudici della Corte internazionale di giustizia dell’Aja, che hanno deciso di indagare su quanto sta avvenendo a Gaza, per appurare se Israele stia commettendo oppure no un genocidio ai danni della popolazione palestinese residente nella Striscia. Al momento, tuttavia, “almeno alcuni atti – hanno affermato i giudici – sembrano in grado di rientrare nella convenzione sul genocidio“.

Ecco perché i magistrati chiedono a Israele di “prendere tutte le misure per prevenire qualunque atto di genocidio a Gaza”. Non si sono invece pronunciati sulla richiesta del Sudafrica di proclamare una tregua. La Corte dell’Aja ha anche stabilito che Hamas dovrà liberare senza condizioni e immediatamente gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi, mentre Israele dovrà conservare le prove del genocidio. Richieste, queste ultime, che sembrano più che altro, almeno in questo momento, solo delle buone speranze: Hamas dovrebbe liberarsi dell’unica arma in suo possesso per trattare con gli israeliani, mentre questi ultimi dovrebbero preservare le prove che potrebbero inchiodarli davanti al mondo come rei di genocidio.

La sentenza ha tuttavia un alto valore simbolico, in quanto sancisce – davanti a tante forme di negazionismo in atto a livello internazionale nel sistema politico e informativo – che, come ha detto la presidente della Corte, la giudice Donoghue, a Gaza si è davanti ad una vera tragedia umanitaria.

Del resto, sono oltre 25mila le vittime degli attacchi massicci ed ininterrotti di Israele anche sulla popolazione civile palestinese. Un numero enorme di morti, per non parlare dei feriti, dei mutilati, degli orfani, che ha portato anche numerose personalità a livello internazionale, a partire dal segretario dell’Onu António Guterres, a ritenere eccessiva la reazione dello Stato israeliano dopo il terribile e vigliacco attacco terroristico del 7 ottobre – nel quale morirono quasi 1.200 israeliani per mano dei guerriglieri di Hamas, che poi presero in ostaggio 240 persone.

Tornando alla pronuncia della Corte di giustizia dell’Aja, i giudici hanno deciso di convocare Israele entro un mese, ordinando al governo di migliorare le condizioni di vita nella Striscia di Gaza. In particolare, Israele deve immediatamente ripristinare la fornitura dei servizi essenziali (ricordiamo che mancano acqua, cibo, energia elettrica, trasporti…) e consentire l’urgente assistenza umanitaria ai palestinesi. Israele dovrà, inoltre, adottare “tutte le misure in suo potere” per prevenire gli atti che rientrano nella convenzione sul genocidio.

L’articolo II della Convenzione afferma che “per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso: a) uccisione di membri del gruppo; b) lesioni gravi all’integrità fisica o mentale dei membri del gruppo; c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; d) misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo; e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro”.

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