Sotto il filo spinato
Proseguono, al confine tra Stati Uniti e Messico, i passaggi attraverso le barriere di filo spinato. Immagini dure, che fanno riflettere
In tempi in cui siamo concentrati sulle migrazioni di casa nostra, giova ricordare che non sono le uniche: come queste immagini testimoniano, non si ferma infatti il flusso di persone che – al prezzo di rischiare la vita nel passaggio di fiumi come il Rio Grande, o di rimanere impigliati nel filo spinato di cui è stata costellata la frontiera – cercano di passare dal Messico agli Stati Uniti. Qui siamo in Texas, e i volti in particolare dei bambini fanno sicuramente molto riflettere: li si può immaginare partiti molto più a Sud, da qualche parte in Centroamerica, per un viaggio più grande di loro e di quanto loro possano capire. Proprio in Texas, peraltro, le forze dell’ordine sono state accusate di respingere i migranti in maniera irregolare – finanche impedendo loro di risalire dalle acque del fiume, con conseguente rischio di annegamento – e di violenze nei loro confronti. Accuse che andranno ovviamente verificate caso per caso, ma che anche negli Usa sollevano una volta di più il problema della gestione dei flussi migratori. (AP Photo/Eric Gay)