Lahaina distrutta dalle fiamme
Oltre 100 le vittime degli incendi ritrovate nel monitoraggio del 25% della zona colpita
La città costiera di Lahaina, nell’isola hawaiana di Maui è rimasta distrutta quasi nella sua totalità dopo che gli incendi iniziati lo scorso martedì 8 agosto si sono propagati inarrestabili. Le cause sembrano doversi ad un insieme di fattori, dai venti estremi dell’uragano Dora alle condizioni di siccità alle Hawaii.
Insieme all’uragano, picchi di alta pressione a nord delle Hawaii hanno creato raffiche di vento di quasi 130 chilometri all’ora, spingendo le fiamme e lanciando braci a miglia di distanza, creando nuove fiamme.
La vegetazione secca si è accumulata rendendo più facile la combustione e i venti secchi hanno ulteriormente aggravato la situazione. L’aria calda derivante dal cambiamento climatico, poi, contribuisce a un’ulteriore essiccazione.
Il governatore delle Hawaii Josh Green ha detto che questo è «il più grande disastro naturale nella storia dello stato delle Hawaii».
I residenti sono stati costretti a fuggire nell’oceano per scappare dalle fiamme. Anche in questo caso si è attivata la solidarietà: per gli sfollati sono disponibili più di 400 camere d’albergo, e Green ha assicurato che sarebbero state messe a loro disposizione 1.400 unità Airbnb, mentre 160 persone si sono offerte per condividere la propria casa.
Foto Ap/Rick Bowmer, Jae C. Hong