In Moldavia oltre 50 leader europei affianco all’Ucraina
Zelens'ky rivela che l’Ucraina sta organizzando un vertice su un piano per la pace, ma afferma che non si fermerà finché non avrà vinto, o fino a quando «la Russia [non] smetterà di occupare i nostri territori»
I leader europei si sono incontrati oggi, giovedì 1° giugno, presso il castello di Mimi nella città moldava di Bulboaca per la seconda riunione della Comunità politica europea (Cpe), istituita lo scorso anno per discutere su questioni strategiche comuni, sedare i conflitti regionali ed aumentare l’unità .
Oltre agli Stati membri dell’Ue hanno partecipato i presidenti di altri 20 Paesi alleati nel continente, così come il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. Il primo ad arrivare è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelens’ky, la cui partecipazione non si è conosciuta fino all’ultimo per motivi di sicurezza, che è stato ricevuto dalla presidente moldava Maia Sandu.
Tra i temi in agenda la priorità è stata data alla guerra in Ucraina e alla vicinanza dell’Europa sia all’Ucraina che alla Moldavia. Sandu ha sottolineato che «dobbiamo riaffermare il nostro supporto all’Ucraina, che lotta contro l’aggressione russa», mentre la premier italiana Giorgia Meloni ha assicurato che «aiuteremo l’Ucraina finché sarà necessario», e ha aggiunto che «non permetteremo che i principi europei siano messi in discussione».
Da parte sua, il presidente ucraino ha messo l’attenzione sulle loro aspettative: l’ingresso all’Ue e alla Nato, e ha affermato rispetto alla fine della guerra che «ci fermeremo quando vinceremo o quando la Russia smetterà di occupare i nostri territori». Ha anticipato, inoltre, che un vertice su un piano ucraino per la pace verrà organizzato.
Ancora la presidente moldava ha inviato un messaggio a tutti i leader politici europei: «Vi prego di credere nelle nostre democrazie e nel futuro dell’Ue. Questo è il vostro contributo alla stabilità e alla pace nel continente».