Tempesta di smog a Pechino
Polveri sottili dovute all'inquinamento hanno superato di 30 volte i livelli guida dall'Oms scatenando una tempesta di polveri e sabbia
Da due giorni Pechino e l’area nord orientale della Cina sono state colpite da una violenta tempesta di sabbia, causata da un’alta concentrazione di PM10, particelle di inquinamento dal diametro inferiore a 10 micrometri, irritanti per occhi e naso e in grado di raggiungere i polmoni. Secondo i dati del Centro di monitoraggio ecologico e ambientale municipale di Pechino da lunedì sera la concentrazione di queste particelle è salita sopra i 1321 microgrammi per metro cubo superando di quasi 30 volte la linea guida media giornaliera di 45 microgrammi per metro cubo stabilita dall’Oms e portando l’indice di qualità dell’aria a livelli «gravemente inquinanti». Per qualche ora sono salite a livelli pericolosi anche le particelle PM2.5, più piccole e in grado di entrare in profondità nei polmoni e potenzialmente nel circolo sanguigno.
La foschia polverosa ha avvolto la città fino ad oggi martedì ma le condizioni sembrano in via di miglioramento. Le autorità hanno invitato bambini e anziani a rimanere in casa e agli adulti di astenersi dall’attività fisica all’aperto, ricordando a tutti di tenere le finestre chiuse e di proteggersi con schermi facciali.
Le tempeste di sabbia colpiscono regolarmente Pechino in questa stagione per la combinazione di smog e aumento dell’attività industriale e della deforestazione in atto nella Cina settentrionale; questa è infatti la quarta dal 10 marzo e l’ottava dall’inizio dell’anno. Ad innescare la tempesta d’inquinamento le correnti d’aria che hanno trasportato polveri dal sud ovest della Mongolia. (AP photo via LaPresse)