Mattarella a Casal di Principe, in nome di don Peppe Diana
In occasione della Giornata dell'impegno e della memoria per le vittime innocenti delle mafie il capo dello Stato in visita a Casal di Principe ha reso omaggio alla tomba del sacerdote ucciso dai Casalesi e ha esortato i ragazzi ad opporsi a sopraffazione e violenza: «Voi dovete essere fieri di essere nati in questa terra, che ha saputo compiere questa vera, grande, rinascita. Dovete avvertire l'orgoglio di essere concittadini di don Diana»
Oggi 21 marzo, il primo giorno di primavera, si celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Sono molte le iniziative per onorare questo momento tra cui la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Casal di Principe, in provincia di Caserta, un tempo roccaforte dei Casalesi, per rendere omaggio alla memoria di don Giuseppe Diana, il sacerdote ucciso dal clan il 19 marzo del 1994 mentre si preparava a celebrare la messa, reo di aver sfidato la camorra esortando i cittadini ad alzare la testa per riprendersi il proprio territorio.
La visita del presidente è iniziata alle 10.30 per concludersi dopo le 13 e toccherà i luoghi simbolo legati alla memoria di don Diana. Prima tappa il cimitero di Casal di Principe che ospita la tomba di don Peppe: qui l’incontro con i familiari del sacerdote e il testimone oculare del delitto Augusto di Meo. Il momento dedicato alle vittime innocenti della camorra coinvolgerà anche il capo dello Stato, che ha perso il fratello Piersanti per mano di Cosa Nostra. Si procederà con la chiesa in cui fu ucciso e la scuola, l’Istituto Guido Carli, che il sacerdote riteneva fondamentale per allontanare i ragazzi dalla strada e dal richiamo della criminalità organizzata. E i ragazzi c’erano ad accogliere il capo dello Stato, con lunghi applausi e un trionfo di bandierine tricolore, ringraziandolo per una visita che è un «incoraggiamento a proseguire nel cammino di riscatto, in cui ormai da anni ci siamo inoltrati».
E a loro l’esortazione del presidente: «Voi dovete essere fieri di essere nati in questa terra, che ha saputo compiere questa vera, grande, rinascita. Dovete avvertire l’orgoglio di essere concittadini di don Diana. Dovete rifiutare, fin dai banchi di scuola, la sopraffazione, la violenza, la prepotenza, il bullismo, che sono un brodo di coltura della mentalità mafiosa. Ricordate sempre che siete la generazione della speranza, quella a cui don Diana ha passato idealmente il testimone della legalità». Lo ha detto il presidente, Sergio Mattarella.
Ad accogliere il presidente anche i familiari delle vittime e il sindaco Renato Natale, oggi al suo secondo mandato, motore della rinascita civile di Casal di Principe dopo aver coraggiosamente combattuto, come don Diana, e vinto contro la pesante influenza del clan camorrista: «C’è enorme orgoglio perché sappiamo il prezzo che Casal di Principe ha pagato in passato e il sacrificio fatto per provare a cambiare le cose, ed oggi la situazione è molto diversa, la camorra non comanda più».
(Foto: di Francesco Ammendola, Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)