Da Cutro con lo sguardo del migrante
Intervista a Loris Rossetto, da Cutro, testimone diretto della partecipazione popolare alla tragedia del naufragio in mare che ha provocato oltre 70 vittime tra le persone migranti in cerca di approdo in Europa
Il lungomare della cittadina di Cutro, in provincia di Crotone, è il luogo scelto da una vasta rete di movimenti e associazioni a livello locale e nazionale per manifestare sabato 11 marzo la necessità di un cambiamento radicale nella politica delle migrazioni.
La tragedia del naufragio avvenuto a pochi metri dalla costa di questa località balneare ha scosso le coscienze di molti italiani al di là delle appartenenze politiche. E questo grazie ad una manifestazione corale di solidarietà espressa spontaneamente dalla popolazione di un territorio del nostro Sud che ben conosce, in prima persona, il fenomeno della migrazione per necessità.
Bisogna partire da questo sguardo per capire la necessità di dover affrontare in maniera degna il flusso di persone destinate ad arrivare in Italia, spesso come zona di transito verso l’interno del continente europeo, per effetto di una molteplicità di cause che vanno dalle guerre, persecuzioni, disastri climatici e motivazioni economiche. Il naufragio di Cutro ha colpito, ad esempio, molti cittadini afghani in fuga dal loro Paese riconsegnato dall’Occidente al regime dei Talebani dopo 20 anni di intervento militare in quell’area. È l’Europa nel suo complesso che deve adottare una linea politica coerente per non lasciare da soli i Paesi, come l’Italia, che sono il primo punto d’approdo dei migranti. Proprio in queste ore è, ad esempio, sono sbarcati a Crotone circa 500 migranti soccorsi nello Ionio dalle motovedette della Capitaneria di porto.
La convocazione straordinaria del consiglio dei ministri a Cutro, le decisioni emerse, comunicate in conferenza stampa, saranno oggetto di approfondimenti nel merito di altri articoli. Il sociologo Maurizio Ambrosini su Avvenire ne offre una panoramica assai critica.
Quello che riportiamo in questa intervista è una testimonianza diretta dal territorio che arriva da Loris Rossetto, già noto ai lettori di Città Nuova, per la scelta compiuta, assieme alla sua famiglia, di tornare da emigrato in Germania in Italia e a Crotone in particolare per promuovere una forma di turismo responsabile in grado di generare amicizia tra questo angolo della Calabria con molti tedeschi e altri viaggiatori del nord Europa che decidono di conoscere meglio il nostro Paese. Un’attività molto apprezzata dalle istituzioni teutoniche tanto che il presidente Frank-Walter Steinmeier, nel dicembre 2022, ha insignito Loris Rossetto della massima onorificenza di quella nazione. Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania (Verdienstkreuz 1. Klasse).
Qui speciale Focus su stop stragi migranti in mare