Diritti

Madrid, 250 mila in piazza contro i tagli alla sanità

L'imponente mobilitazione è stata organizzata da decine di associazioni di quartiere e ha raccolto operatori sanitari e cittadini preoccupati. È solo l'ultima delle numerose proteste degli ultimi mesi contro i tagli alla sanità pubblica e la privatizzazione dei servizi

Madrid – Ieri lunedì 13 febbraio 250 mila persone sono scese in piazza per protestare contro i tagli alla sanità pubblica spagnola, che costringono i cittadini a ricorrere al privato al punto da definire la situazione uno “smantellamento” dell’assistenza sanitaria pubblica. Si chiede quindi un miglioramento dei servizi sanitari di base mediante il rafforzamento dell’assistenza primaria e del personale dei centri d’emergenza extraospedalieri e uno stop alle privatizzazioni dei servizi, in particolare nei centri rurali. La mobilitazione è stata organizzata da 74 associazioni di quartiere e collettivi pro-sanità pubblica, secondo i quali la reale adesione avrebbe raggiunto quota un milione. La marcia ha visto quattro gruppi partire da quattro diversi punti della città e riunirsi a Plaza de Cibeles, nel cuore di Madrid.

«Oggi, a Madrid, ci alziamo di nuovo in piedi e diciamo che non accettiamo questo modello. Non si può scherzare con la nostra salute», recitava un manifesto letto dagli organizzatori, in mezzo a migliaia di fazzoletti bianchi sollevati, simbolo della protesta.  La manifestazione ha visto la partecipazione di operatori sanitari, presenti in diverse associazioni a guidare la protesta, e cittadini preoccupati, nonché il sostegno di partiti di sinistra e sindacati.

Negli ultimi mesi mobilitazioni come questa si ripetono regolarmente, ultime quelle di novembre e gennaio, pr protestare contro i tagli alla sanità pubblica ad opera del governo conservatore della regione di Madrid e in particolare della governatrice Isabel Diaz Ayuso: gli operatori sanitari accusano la sua amministrazione di spendere per l’assistenza primaria una cifra pro capite più bassa di qualsiasi altra regione spagnola, nonostante il reddito pro capite sia invece quello più alto, destinando il resto al settore privato con conseguente sovraccarico per medici operatori sanitari del servizio pubblico e lunghe attese e disservizi per i cittadini; la governatrice rifiuta le accuse e definisce le proteste un espediente politico della sinistra in vista delle elezioni di maggio. (AP Photo via LaPresse)

 

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