Sudafrica, la riconciliazione difficile
I reali d'Olanda, ex potenza coloniale, sono stati accolti da proteste a Città del Capo
Molti di noi probabilmente nemmeno sanno come si chiamano il re e la regina d’Olanda – vi aiutiamo noi: Willem Alexander e Maxima -, né ricordano che l’Olanda era la potenza coloniale in Sudafrica prima della dominazione britannica – tristemente nota per aver implementato l’apartheid; non lo dimenticano invece gli abitanti appunto del Sudafrica, e in particolare quelli di etnia Khoisan, che venerdì 20 ottobre hanno accolto i rappresentanti degli ormai ex dominatori con vivaci proteste. L’occasione è stata la visita dei reali al museo Iziko Slave Lodge, che racconta la storia della schiavitù in Sudafrica; questione nella quale appunto l’Olanda ha avuto un ruolo centrale. I cartelli “rispettateci”, “rivogliamo la nostra terra”, “siamo le vittime”, sono indicativi di come la popolazione africana viva ancora in situazioni critiche anche se l’apartheid è terminata da trent’anni: e se sarebbe semplicistico dire che le ragioni siano tutte ascrivibili al passato coloniale, gli ex dominatori sono comunque visti come almeno in oparte responsabili. (AP Photo/Nardus Engelbrecht)