Scenari globali

Il segretario della Nato Stoltenberg in Giappone

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg incontra il primo ministro giapponese Fumio Kishida a Tokyo martedì 31 gennaio 2023 per colloqui sulle sfide della sicurezza condivisa e sulla partnership dell'Alleanza atlantica con il Giappone. "Nessun partner della Nato è più vicino o più capace del Giappone", ha dichiarato il Segretario Generale

(AP Photo/Eugene Hoshiko)
(AP Photo/Eugene Hoshiko)

Come riporta il sito ufficiale della Nato, Stotenberg ha elogiato il Giappone «per la sua nuova Strategia di sicurezza nazionale e la Strategia di difesa nazionale, che definiscono un livello di ambizione più elevato, tra cui nuove capacità e un aumento della spesa per la difesa». Il Segretario generale ha anche visitato la base aerea di Iruma e ha incontrato il personale delle forze di autodifesa giapponesi.

Stoltenberg ha lanciato un preciso avvertimento: «”Pechino sta osservando da vicino (la guerra in Ucraina) e sta imparando lezioni che potrebbero influenzare le sue decisioni future».

Lo scenario globale delo scontro in atto tra Occidente e Cina è stato evocato da Stoltenberg, già leader dei laburisti in Norvegia, nell’incontro avuto il 5 gennaio 2023 con l’associazione degli imprenditori norvegesi.  In quella sede ha ribadito che «le armi sono, di fatto, la via per la pace», cioè per arrivare ad un accordo negoziato con la Russia.  «La Nato rappresenta il 50 per cento della potenza economica e miliatre mondiale. Si tratta di mezzo mondo riunito per garantire la pace reciproca e per continuare a preservare la nostra libertà e la nostra democrazia».

Come fa notare Marco Testolin su Geopolitica.info, con «la National Security Strategy (NSS), la National Defense Strategy, e il Defense Buildup Program, cade forse anche l’ultimo tabù ereditato dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Dopo l’annuncio del riarmo tedesco di inizio marzo, anche l’altro grande sconfitto dell’ultimo conflitto mondiale manda un inequivocabile segnale al mondo: tempi incerti come questi richiedono misure drastiche, impensabili anche solo pochi anni fa».

 

 

 

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