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Lula giura come nuovo presidente del Brasile

Nel discorso durante la cerimonia per il suo insediamento il nuovo presidente del Brasile si dice pronto a governare all'insegna di democrazia e sovranità nazionale

Il 1 gennaio, a Brasilia, Luiz Inacio Lula da Silva ha giurato in Parlamento: inizia formalmente il suo mandato come presidente del Brasile, il terzo dopo i due consecutivi di venti anni prima, dal 2003 al 2011. Il suo predecessore, l’ultra conservatore Jair Bolsonaro, non ha partecipato alle celebrazioni.

La cerimonia di insediamento si è svolta in regime di strettissima sicurezza che nelle ore precedenti ha consentito alla Polizia militare di arrestare un uomo armato e carico di esplosivo nella zona delle celebrazioni.

Nel suo discorso Lula ha parlato di democrazia, «la grande vincitrice di queste elezioni», portatrice di un messaggio di speranza e ricostruzione del paese ripartendo da quelli che saranno i tre pilastri del suo governo: «diritti, sovranità e sviluppo»

Di umili origini, Lula – nome di battaglia acquisito proprio negli anni delle lotte sindacali – entra in fabbrica a soli 14 anni e a fine anni settanta lo troviamo a San Paolo come leader del sindacato dei metalmeccanici, organizzatore di proteste e scioperi, miccia del movimento che portò alla caduta della giunta militare nel 1985.

L’anno prima fondò il Partido dos Trabalhadores con cui partecipò alla campagna Diretas Jà per chiedere un voto popolare diretto nelle elezioni presidenziali, a cui si arrivò grazie ai risultati della campagna e di anni di guerre civili. Lula vinse quelle del 2002 sull’onda della “marea rosa”, che vide leader di sinistra e centrosinistra alla guida di diversi paesi in America Latina. (Foto: LaPresse)

 

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