Francesco, la guerra è una pazzia
A 6 mesi dall’invasione russa dell’Ucraina la solidarietà di molti Paesi al popolo che soffre la crudeltà della guerra che papa Francesco denuncia come pazzia coloro che guadagnano con la guerra e con il commercio delle armi:
Il 24 agosto si è celebrato in diversi Paesi l’anniversario dell’indipendenza dell’Ucraina dall’Urss avvenuta nel 1991 nel pieno del dissolvimento del blocco sovietico post crollo del Muro di Berlino del 1989.
La data ha coinciso con quella dei 6 mesi dall’invasione del Paese da parte dell’esercito russo avvenuto il 24 febbraio.
Nelle foto Ap le celebrazioni della festa d’indipendenza in Ucraina e in altre nazioni che hanno manifestato in tal modo la propria solidarietà al popolo ucraino.
Anche papa Francesco, al termine dell’udienza generale del mercoledì ha rinnovato il proprio «invito a implorare dal Signore la pace per l’amato popolo ucraino che da sei mesi patisce l’orrore della guerra». Francesco, auspicando che si «intraprendano passi concreti per mettere fine alla guerra e scongiurare il rischio di un disastro nucleare a Zaporizhzhia» ha detto:
«Porto nel cuore i prigionieri, soprattutto quelli che si trovano in condizioni fragili, e chiedo alle autorità responsabili di adoperarsi per la loro liberazione. Penso ai bambini, tanti morti, poi tanti rifugiati – qui in Italia ce ne sono tanti – tanti feriti, tanti bambini ucraini e bambini russi che sono diventati orfani e l’orfanità non ha nazionalità, hanno perso il papà o la mamma, siano russi siano ucraini. Penso a tanta crudeltà, a tanti innocenti che stanno pagando la pazzia, la pazzia di tutte le parti, perché la guerra è una pazzia e nessuno in guerra può dire: “No, io non sono pazzo”».
Il papa non ha taciuto la condanna di «coloro che guadagnano con la guerra e con il commercio delle armi: sono dei delinquenti che ammazzano l’umanità» invitando «a pensare anche agli altri Paesi che sono in guerra da tempo: più di 10 anni la Siria, pensiamo la guerra nello Yemen, dove tanti bambini patiscono la fame, pensiamo ai Rohingya che girano il mondo per l’ingiustizia di essere cacciati dalla loro terra. Ma oggi in modo speciale, a sei mesi dall’inizio della guerra, pensiamo all’Ucraina e alla Russia, ambedue i Paesi ho consacrato all’Immacolato Cuore di Maria, che Lei, come Madre, volga lo sguardo su questi due Paesi amati: veda l’Ucraina, veda la Russia e ci porti la pace! Abbiamo bisogno di pace!».