Strage in Texas, il peso delle lobby delle armi
Dopo l’ennesima strage negli USA, Biden si chiede: «Quando affronteremo la lobby delle armi?». Un modello che trova invece adepti anche in Italia
È accaduto per l’ennesima volta negli Usa. Questa volta in Texas, nella città di Uvalde che si trova al confine del Messico. Un giovane di 18 anni è entrato in una scuola uccidendo 19 bambini e tre adulti.
Rivolgendosi alla Nazione il presidente Biden, di ritorno da un viaggio in Asia, è apparso visibilmente scosso e ha chiesto apertamente: quando riusciremo ad opporci alla lobby delle armi?
La National Rifle Association (in acronimo NRA, in precedenza American Rifle Association), fondata a New York nel 1871 si autodefinisce la più antica organizzazione per i diritti civili degli Stati Uniti in quanto «il possesso e il porto di un’arma costituisce un diritto civile protetto dalla Carta dei Diritti statunitense».
Come fa notare da tempo Giorgio Beretta, analista di Opal, «il governatore repubblicano del Texas, Abbott, nel 2021 ha consentito a tutti possedere e portare per strada pistole e fucili. È il modello che piace non solo ai repubblicani» negli Usa, ma trova numerosi sostenitori anche In Italia. Infatti, sempre come fa notare Beretta, anche «un diciottenne italiano può detenere 3 pistole e 12 fucili semiautomatici: tutto si basa su un’autocertificazione di idoneità psicofisica firmata dal proprio medico di base e una breve visita all’ASL».
Foto Ap