Cinghiali a Roma
I casi di peste suina nella Capitale spingono per l'abbattimento degli animali. Solo a Roma si stima una presenza di oltre 30 mila cinghiali
Nella Foto Ap La Presse, manifestazioni di Coldiretti contro la presenza dei cinghiali nella città e nella campagna di Roma (la capitale europea con la più estesa presenza di terreni agricoli). La loro soppressione, soprattutto dopo i casi di peste suina accertata, incontra la contestazione delle associazioni animaliste (foto La Presse).
Secondo Coldiretti «sono 2,3 milioni i cinghiali presenti in Italia e che rappresentano il principale veicolo del virus della peste suina africana che minaccia gli allevamenti nazionali di maiali.
Solo a Roma e provincia si stima la presenza di 20mila cinghiali che rappresentano un veicolo pericoloso di trasmissione della malattia. Una invasione che riguarda tutta la Penisola che rappresenta un pericolo per la sicurezza dei cittadini e per le attività agricole. I cinghiali raggiungono i 180 centimetri di lunghezza, possono sfiorare i due quintali di peso e hanno zanne che in alcuni casi arrivano fino a 30 centimetri risultando assimilate a vere e proprie armi dalle conseguenze mortali per uomini e animali oltre a diventare strumenti di devastazione su campi coltivati e raccolti. Siamo infatti costretti ad affrontare una grave emergenza sanitaria perché è mancata l’azione di prevenzione come abbiamo ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali».
Parla di logica stravolta Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani: «per scongiurare la diffusione della malattia che ucciderebbe i suini, si decide di ucciderli in via preventiva. Diciamo no alle soluzioni facili; no ai rambo cacciatori selvaggi in giro per la città armati di tutto punto. Quando si affronterà in maniera nonviolenta il problema ungulati e quando in maniera sistematica il problema dei rifiuti? Come mai si tace sulla mancata attuazione del progetto relativo ai vaccini immunocontraccettivi? Ci opporremo a soluzioni cruente, istintive, casuali, clientelari che non hanno mai risolto il problema».