Afghanistan fuori dal cono d’ombra
La fuga precipitosa degli Usa e dei suoi alleati dall'Afghanistan ha coinciso con un lungo periodo di silenzio mediatico su un Paese riconsegnato ai talebani ed esposto ad una grave crisi umanitaria ed alimentare che colpisce in particolare i bambini
Con la fine dell’occupazione occidentale dell’Afghanistan è prevalsa nei media un clima di silenzio squarciato da piccole notizie di agenzia come quella rilanciata dall’Ansa che cita l’ Aamak News riportata dalla russa Tass, a proposito di una serie di attentati che hanno ucciso almeno 25 persone nelle vicinanze di alcune scuole.
Dopo il fiume di denaro gettato in armi la situazione del Paese, come riporta la onlus italiana Nove, secondo le istituzioni internazionali e le ong, è segnata da “una gigantesca catastrofe umanitaria” (UNHCR). “Il 95% delle famiglie non consuma abbastanza cibo” (World Food Program), “metà dei bambini sotto i 5 anni soffriranno di malnutrizione acuta entro la fine dell’anno, oltre 300.000 bambini sono a rischio vita per il freddo” (Save The Children), il sistema sanitario è al collasso (World Health Organization).
Nelle originali foto dell’agenzia Ap sprazzi di vita quotidiana normale a Kabul.