Mongolia, proteste contro il furto di fondi pubblici
I manifestanti bloccano la capitale perché vengano individuati i responsabili all'interno del governo
Nonostante la temperatura di -21°ieri sera centinaia di manifestanti, soprattutto giovani, hanno invaso piazza Sukhbaatar per tentare di prendere d’assalto il Palazzo del Governo nella capitale Ulaanbaatar dopo la notizia di un caso di corruzione e furto di fondi pubblici per 12,8 miliardi di dollari legato all’esportazione di carbone in Cina, chiedendo il licenziamento dei funzionari coinvolti nello scandalo. L’impresa è stata vana e in serata la maggior parte delle manifestazioni erano state disperse.
Il furto dei fondi pubblici è stato confermato oggi in conferenza stampa dal ministro dello Sviluppo economico, Khurelbaatar Chimed che punta il dito contro i dirigenti della società statale d’investimento Erdenes Mongol il cui amministratore delegato, Gankhuyag Battulga, era già stato licenziato lo scorso ottobre senza che venisse fornita alcuna motivazione. A metà novembre poi l’autorità anticorruzione nazionale aveva annunciato che più di 30 funzionari erano indagati per appropriazione indebita.
La notizia sul furto di carbone, diffusa nei giorni scorsi, si è aggiunta al malcontento della popolazione per la situazione economica: dopo l’invasione della Russia in Ucraina l’inflazione è schizzata al 15,2% e la chiusura dei confini da parte della Cina per la politica “zero covid” ha ridotto gli scambi commerciali. L’86% delle esportazioni della Mongolia – metà delle quali di carbone – sono dirette verso la Cina e un quarto del prodotto interno lordo della Mongolia proviene dal settore minerario.
Secondo le indiscrezioni trapelate finora, si presume che i funzionari abbiano sfruttato le miniere di carbone per realizzare profitti illegali con la Cina.
«Le persone sono arrabbiate per questo caso perché è stato loro promesso che la ricchezza del Paese sarebbe stata condivisa con loro», ha detto ad Al Jazeera Jana Zilkova, direttrice di Caritas Repubblica Ceca a Ulaanbaatar.
Il presidente mongolo, Khurelsukh Ukhnaa, questa mattina ha proposto lo scioglimento del Parlamento. (Foto AP)
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