Cina, il soft power del cinema
Mentre si consuma una sfida tra Cina e Usa sulla fiornitura di sottomarini nucleari all’Australia, si inaugura a Pechino su un’area di 4 km quadrati il parco a tema Universal Studios Beijing, grazie ad un accordo tra la società statale Beijing Shouhuan Cultural Tourism Investment Co. e la statunitense Comcast NBCUniversal.
In preparazione da tempo è stato inaugurato il 20 settembre 2021 l’ Universal Studios Beijing, parco a tema che si inserisce a Pechino come parte dell’Universal Beijing Resort. Le immagini dell’agenzia Ap rendono l’idea del tutto esaurito realizzatosi per l’evento in puro stile occidentale, mentre sullo scenario internazionale era evidente lo scontro tra Cina e Usa con riferimento all’accordo in funzione anticinese concluso tra Australia, Stati Uniti e Gran Bretagna sui sottomarini a propulsione nucleare.
Il potere dell’immaginario veicolato dal cinema è in grado di incidere di più delle armi ed è il terreno che accompagna quello dell’egemonia economica e quindi politica. Come riporta il sito China files citando l’agenzia Bloomberg «Il progetto, che dovrebbe attirare 30 milioni di visitatori all’anno, è una joint venture tra la società statale Beijing Shouhuan Cultural Tourism Investment Co. e Comcast NBCUniversal. È in lavorazione dal 2001. Il resort, che copre un’area di 4 km quadrati, comprende il parco a tema Universal Studios Beijing, l’Universal CityWalk e due hotel e promette di offrire ai turisti un’esperienza di visita coinvolgente, con sette parchi a tema composti da 37 strutture ricreative e attrazioni di riferimento, oltre che 24 spettacoli di intrattenimento».
Un progetto quindi ideato nel 2001, mentre il mondo cambiava con l’attentato alle Torri gemelle di New York, per costruire in collaborazione tra una grande società statale cinese e un colosso commerciale statunitense «il quinto parco a tema Universal Studios a livello globale».