I Laboratori Nazionali del Gran Sasso si rinnovano
Borexino studia come il Sole produce energia. Lvd va a caccia di Supernove nel cosmo. Sono due degli esperimenti scientifici che hanno reso famosi nel mondo i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS). Sotto uno strato di 1400 metri di roccia, schermati quindi dalle radiazioni cosmiche, questi esperimenti dal 1968 studiano l’universo e i suoi segreti. Ma nell’acqua usata per gli esperimenti, pur con tutti i controlli, si sospetta che rimanga una piccola traccia di inquinanti, che poi vanno a finire nell’acquedotto teramano. Di conseguenza la regione Abruzzo ha imposto la chiusura degli esperimenti che usano l’acqua. Smontare e portare fuori dalla montagna i due grandi esperimenti, alti 15 metri e pieni di oltre duemila tonnellate di idrocarburi, non sarà facile. Dal punto di vista scientifico è una grande perdita, ma si sta già pensando a nuovi esperimenti all’avanguardia, con cui sostituire quelli smontati. Chissà, magari alla fine sarà un vantaggio, per la fisica del futuro, questo rinnovamento dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso.