Bambini senza scuola in Yemen e basi negate negli Emirati Arabi Uniti
Mentre crescono le pressioni per rimuovere il divieto di fornitura di bombe ad Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, l’Unicef comuniche che, «a sei anni dall’inizio del devastante conflitto in Yemen, ancora in corso, l’istruzione dei bambini nel Paese ne è diventata una delle maggiori vittime. Poco più di 2 milioni di ragazze e ragazzi in età scolare non stanno andando a scuola, a causa della povertà» e delle altre consuenze della guerra.
Si fanno sempre più intense le pressioni, all’interno della maggioranza del governo Draghi, per rimuovere il divieto imposto alla fornitura di sistemi d’arma prodotti dalla Rwm Italia con destinazione Arabia Saudita e Emirati Arabi uniti.
La decisione presa dall’allora governo Conte 2 ha, tra l’altro, così fortemente contrariato gli Emirati Arabi uniti da indurli a chiedere ai militari italiani di lasciare la locale base di al-Minhad.
Nel frattempo arrivano, da parte dell’Unicef, allarmanti aggiornamenti sulla situazione in Yemen, teatro del conflitto armato in corso dal 2015 che vede tra gli attori principali la coalizione militare a guida saudita.
Secondo l’Unicef, «a sei anni dall’inizio del devastante conflitto in Yemen, ancora in corso, l’istruzione dei bambini nel Paese ne è diventata una delle maggiori vittime. Poco più di 2 milioni di ragazze e ragazzi in età scolare non stanno andando a scuola, a causa della povertà, del conflitto e della mancanza di opportunità che compromettono la loro istruzione. Questo numero è raddoppiato rispetto ai bambini che non frequentavano la scuola nel 2015, quando il conflitto è cominciato».
Le scuole come gli ospedali, come riportano i rapporti Onu e delle Ong presenti, continuano ad essere colpiti pur non rappresentando degli obiettivi militari, violando così il diritto umanitario internazionale e provocando vittime civili innocenti.
Foto Ap ( per scelta esplicita non riportiamo le foto pur presenti delle agenzie che documentano le stragi dei bambini)