Attualità

CN+ Che settimana! – 25 giugno

Tutta la settimana in cinque minuti. Si propone uno strumento utile per mantenersi informati. Ovunque siate potete mettervi le cuffiette e ascoltare questo podcast che sintetizza per voi l'attualità degli ultimi cinque giorni.

1. Hong Kong. Giovedì è stato stampato l’ultimo numero dell’Apple Daily, simbolo del movimento pro-democrazia, e principale quotidiano di opposizione. Moltissime persone fin dalle prima ore del mattino sono andate in edicola a comprarlo. Normalmente vengono stampate 80mila copie. Per l’occasione ne sono state stampate un milione e alle 10 del mattino la maggior parte delle edicole aveva terminato la disponibilità. L’Apple Daily, era l’ultimo quotidiano di Hong Kong con una posizione apertamente critica nei confronti del governo della città e del regime cinese. Una serie di atti di repressione avevano portato all’arresto dell’editore, Jimmy Lai, del direttore responsabile e di parte della dirigenza, con l’accusa di «collusione con un Paese straniero con elementi esterni per mettere in pericolo la sicurezza nazionale». Tutti i fondi economici del giornale erano stati bloccati.

2. Regno Unito. Giovedì si sono registrati oltre 16mila contagi, record dallo scorso 2 febbraio. I dati del governo indicano, però, che l’efficacia vaccinale determina un incremento più contenuto del totale dei ricoveri ospedalieri e un calo dei decessi. Alla base dell’aumento c’è la variante Delta, che secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie entro la fine di agosto rappresenterà il 90% dei contagi in Europa. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha chiesto che gli Stati europei introducano una quarantena per chi arriva dal Regno Unito, mentre Israele ha rinviato al primo agosto la riapertura per i turisti per i timori legati alla variante.

Per approfondire questa notizia vi invitiamo a leggere l’articolo: “Astrazeneca, cosa sappiamo del vaccino e delle sue indicazioni d’uso

3. Consiglio europeo. Tanti i temi sul tavolo nel vertice dei capi di Stato e di governo cominciato giovedì. La richiesta franco tedesca di riprendere il dialogo con la Russia di Vladimir Putin, dopo l’interruzione dovuta all’annessione delle Crimea, ha incontrato le resistenze dei Paesi baltici. Sono state confermate invece le sanzioni economiche contro la Bielorussia di Alexander Lukashenko. Tra le misure vietate da Bruxelles, le importazioni di prodotti petroliferi e la vendita di tecnologie di sorveglianza. Sul tema migranti, sono state approvate le conclusioni che prevedono un’intesa sulla gestione esterna dei flussi e rinviano la discussione sulle ricollocazioni. Si aggrava lo scontro tra l’Ungheria e il resto dell’Unione Europea dopo la ratifica della legge contro i temi LGBTQ nelle scuole, da parte del Parlamento di Budapest.

4. Italia. L’Unione europea ha dato l’ok al Pnrr italiano per accedere al Recovery Fund. L’Italia avrà 191,5 miliardi di euro, di cui 69 miliardi a fondo perduto. 25 miliardi arriveranno entro luglio. «I fondi saranno spesi tutti, bene e con onestà», ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa con Ursula von der Leyen, in visita martedì a Roma per l’occasione. La presidentessa della Commissione europea ha parlato di «un’opportunità che si ha una volta nella vita». Per il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, quello dell’Italia è un «piano solido, ma è soltanto l’inizio. Ora serve un vero cambiamento». Da Bruxelles era già arrivata una promozione quasi a pieni voti: l’unica B è alla voce dei costi, come per gli altri piani approvati finora.

5. Ddl Zan. In Senato il presidente del Consiglio Mario Draghi ha commentato la richiesta del Vaticano di rivedere il disegno di legge Zan contro l’omotransfobia, fermo all’esame di Palazzo Madama. «Il nostro è uno Stato laico, non confessionale. Il Parlamento è certamente libero di discutere e di legiferare». Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, si è detto concorde con il premier Draghi sulla «laicità dello Stato italiano» aggiungendo che non è stato chiesto di “bloccare la legge” e che il Vaticano è contrario «a qualsiasi atteggiamento di intolleranza». La nota verbale consegnata alla parte italiana in data 17 giugno esprime la preoccupazione del Vaticano per alcuni contenuti della proposta legislativa, che andrebbero a minare la libertà di organizzazione della Chiesa, violando quanto previsto dal Concordato. Il punto più controverso è legato all’organizzazione di attività da parte delle scuole in occasione della Giornata nazionale contro l’omofobia, da cui gli istituti cattolici non sarebbero esenti.

Per approfondire questa notizia vi invitiamo a leggere gli articoli: “Il ddl Zan e la libertà della Chiesa”, “Legge Zan, test per un dialogo ancora possibile

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