Calcio e affari, lo spot della Supercoppa in Arabia Saudita
Calcio spettacolo e scenari politici. Oltre lo spot della supercoppa del calcio italiano in Arabia Saudita
Calcio e affari. Arabia Saudita e Italia. Le belle foto dell’agenzia Ap permettono di affacciarci in questo interessante Paese che rappresenta l’alleato fondamentale degli Stati Uniti nel quadrante medio orientale, assieme allo stato di Israele. Dal pellegrinaggio al luogo sacro della Mecca alla campagna vaccinale fino alle nuove tecnologie accessibili in una società che mostra alti livelli di vita di tipo occidentale.
Non sorprende, perciò, che anche la prossima finale della Supercoppa italiana si disputerà in uno stadio saudita con tanto di pubblico. «Uno spot per il nostro calcio», come conferma il presidente della Lega di serie A.
Una decisione in linea con i rapporti in corso su altri versanti, come la fornitura di navi da guerra assicurate a Fincantieri tramite la sua controllata statunitense, mentre i portuali di Genova che si sono opposti al carico di armi dirette in Arabia Saudita sono sotto inchiesta.
Per cercare di capire la logica sottesa a tali dinamiche va letto con molta attenzione il progetto di modernizzazione disegnato nella strategia Saudi Vision 2030 elaborato dalla società di consulenza McKinsey e quindi i lavori in preparazione del World Defence Show che si terrà a marzo 2022.
Il calcio spettacolo, non quello autenticamente popolare, è fisiologicamente connaturale alla logica degli affari. Almeno fino a quando una corretta informazione non aiuterà a concentrare l’attenzione non passeggera su ciò che conta davvero nel creare rapporti tra gli Stati e i popoli nel segno della ricerca del bene comune e della giustizia.