«Ero un’infermiera abortista, adesso difendo la vita!»
«Ho sentito una voce che mi diceva: “Benvenuta a casa”». María, la donna che si trovò con Gesù a Nepal, insieme alle Missionarie della Carità, e che ora vive secondo lo spirito di Madre Teresa di Calcutta
Il suo nome di battesimo era Amaya, fino al giorno in cui si è imbattuta in Gesù, un’esperienza che ha cambiato la sua vita, la sua missione e anche il suo nome: lei, adesso, è Maria de Himalaya.
Prima della sua conversione viveva in Spagna e aveva lavorato per molti anni come infermiera abortista in una clinica di Bilbao. All’inizio questo era stato un successo: le aveva procurato prestigio, moltissimi soldi e un’apparente stabilità. Aveva iniziato a correre maratone e a fare alpinismo, diventando una grande atleta.
La sua vita si capovolge l’11 gennaio 2017, quando dopo 28 anni di matrimonio suo marito decide di lasciarla. Alla ferita dell’abbandono si aggiunge un enorme vuoto che inspiegabilmente portava dentro da anni e che aveva cercato di nascondere con un mucchio di distrazioni.
All’improvviso riceve una chiamata da un suo amico dal Nepal: avevano bisogno urgente di un fisioterapista esperto di montagna per assistere la popolazione colpita da un forte terremoto. Amaya lascia tutto e va nell’Himalaya con un’intenzione ben precisa: aiutare i feriti e, una volta compiuta la sua missione, togliersi la vita.
I piani di Dio per lei erano ben diversi. Il Signore aveva preparato un incontro a tu per tu con quella donna che arriva, nonostante la sua resistenza, in una cappellina del Nepal attraverso le Missionarie della Carità. «Ho sentito una voce forte e travolgente che mi diceva: “Benvenuta a casa, quanto ci hai messo ad amarmi”», racconta María.
Ora María de Himalaya si dedica ad essere testimone del Vangelo e difensore della vita: una storia di conversione ripresa nel film di José María Zavala Amanece en Calcuta, che è uscita nei cinema spagnoli il 16 aprile.