Negozi chiusi, una web tax per rigenerare le città
Allarme di Confcommercio che propone di introdurre una giusta web tax sul commercio elettronico che risponda al principio "stesso mercato, stesse regole". Intanto Amazon si consolida sulla spesa alimentare in giornata
Senza negozi una città desertificata. È il quadro presentato dall’Ufficio studi di Confcommercio
Nel momento in cui Amazon avvisa che consolida la presenza nel settore fresh (spesa giornaliera) l’organizzazione dei commercianti fa presente che corriamo «il rischio di non “riavere” i nostri centri storici come li abbiamo visti e vissuti prima della pandemia»
«Tra il 2012 e il 2020 è proseguito il processo di desertificazione commerciale: dalle città italiane sono sparite, complessivamente, oltre 77mila attività di commercio al dettaglio (-14%) e quasi 14mila imprese di commercio ambulante (-14,8%)»
Si tratta di un fenomeno di lunga durata, provocato dall’espandersi dei centri commerciali e dall’incremento del commercio elettronico che capitalizza risparmi notevoli sul trattamento dei lavoratori.
Come precisa Confcommercio, «la pandemia ha acuito certe tendenze e ne ha modificate “drammaticamente” altre: nel 2021, solo nei centri storici dei 110 capoluoghi di provincia e altre 10 città di media ampiezza, oltre ad un calo ancora maggiore per il commercio al dettaglio (-17,1%), si registrerà per la prima volta nella storia economica degli ultimi due decenni anche la perdita di un quarto delle imprese di alloggio e ristorazione (-24,9%)».
Secondo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, «per fermare la desertificazione commerciale delle nostre città, bisogna agire su due fronti: da un lato, sostenere le imprese più colpite dai lockdown e introdurre finalmente una giusta web tax che risponda al principio ‘stesso mercato, stesse regole’. Dall’altro, mettere in campo un urgente piano di rigenerazione urbana per favorire la digitalizzazione delle imprese e rilanciare i valori identitari delle nostre città».
Foto Ap La Presse