Razzismo e creme sbiancanti

An  eye mask is applied after the application of skin lightening treatments to the face during a demonstration set up for the Associated Press Tuesday, July 7, 2020 at the Skin and Body International Centre in Lenasia, Johannesburg. In the wake of mass protests against racial injustice in the U.S., cosmetic giants are rebranding their skin lightening products in Africa, Asia and the Middle East, after having for years promoted  “fair skin”  being more desirable than naturally darker shades.  (AP Photo/Denis Farrell)
Creme che promettono una pelle più chiara sono esposte sugli scaffali di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Sulla scia delle proteste di massa contro l'ingiustizia razziale negli Stati Uniti, aziende multinazionali come L’Oreal e Unilever, che producono e vendono prodotti dal nome Fair and Lovely, li stanno rinominando in Africa, Asia e Medio Oriente
Per anni, i giganti della cosmetica Unilever e L’Oreal hanno commercializzato creme sbiancanti per la pelle alle donne di tutto il mondo con pubblicità tutt'altro che innocue che promuovono la “pelle chiara” come tonalità più desiderabile di quella scura. Per generazioni di donne cresciute coi loro messaggi, è improbabile che il nuovo marketing inverta profondamente pregiudizi radicati sul colore della pelle. (foto Ap)

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