Immagini dalla Russia in attesa del nuovo anno
L’equilibrio mondiale si gioca, nonostante la prevalenza della tensione tra Usa e Cina, nel rapporto dell’Occidente con il grande Paese dell’ex impero zarista e poi sovietico, fortemente legato alla cultura europea. L’urgenza di disinnescare l’incubo della guerra atomica e l’invito del papa alla conversione profonda della mentalità per cercare anche tra le nazioni «la pace nella solidarietà e nella fraternità»
Nelle foto di Ap alcune immagini natalizie dalla Russia, il grande Paese strettamente connesso con la storia e identità europea e, tuttavia, considerato il potenziale “nemico”, soprattutto in considerazione del suo recente passato sovietico. L’ideale di una rivoluzione universale si collegava in maniera traumatica con la vocazione della Terza Roma incarnata dal suo zar (Cezar) a capo di un impero dei tanti popoli che si estendeva dall’Europa all’Asia.
Oggi, anche se il conflitto dominante l’equilibrio geopolitico è quello tra Usa e Cina, non sono meno tesi e problematici i rapporti con la Russia di Putin, pur ridimensionata di estensione e sprovvista della cintura dei cosiddetti Paesi satelliti passati in blocco con l’Occidente a guida statunitense.
Secondo l’Ispi (Istituto di studi politici internazionali), a gennaio 2021 «una volta arrivato alla Casa Bianca, è lecito aspettarsi che Biden adotti un atteggiamento da Cold Warrior contemporaneo nei prossimi quattro anni, con il risultato probabile di un ulteriore irrigidimento dei rapporti tra Mosca e Washington.
Tensione assai pericolosa in particolare per il Vecchio Continente dopo che Usa e Federazione russa hanno abbandonato i trattati di controllo degli armamenti nucleari. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Princeton, guidati dall’esperto di ingegneria e affari internazionali Alex Glaser, ha simulato le conseguenze dello sciagurato possibile primo attacco nucleare che porterebbe in poche ore ad uno scenario catastrofico con la perdita di un numero immane di vite umane.
È perciò un appello quanto mai realistico ed estremo quello lanciato da papa Francesco nel messaggio per la giornata della pace 2021 a indicare la “cultura della cura” come bussola anche «per le relazioni tra le Nazioni, che dovrebbero essere ispirate alla fratellanza, al rispetto reciproco, alla solidarietà e all’osservanza del diritto internazionale». «Le cause di conflitto sono tante, – sottolinea il papa – ma il risultato è sempre lo stesso: distruzione e crisi umanitaria. Dobbiamo fermarci e chiederci: cosa ha portato alla normalizzazione del conflitto nel mondo? E, soprattutto, come convertire il nostro cuore e cambiare la nostra mentalità per cercare veramente la pace nella solidarietà e nella fraternità?»