Mattarella: Serve dialogo in politica

Palazzo Quirinale foto di Markus Mark
Sergio Mattarella
Bandiere dell'Unione europea a mezz'asta in segno di lutto per le vittime dell'attentato terroristico a Nizza foto Ansa

In occasione degli auguri di fine anno al Quirinale con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile, ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto appello al dialogo, chiedendo uno sforzo di tutti per il bene comune.

«Nella stagione che viviamo – ha dichiarato il capo dello Stato – il confronto politico assume sovente toni molto aspri; e anche alcuni recenti passaggi parlamentari hanno fatto registrare tensioni. Sappiamo che la politica comporta anche scontri. Vorrei a questo riguardo ricordare alcune parole di Aldo Moro. “Anche se talvolta profondamente divisi… sappiamo di avere in comune, ciascuno per la propria strada, la possibilità e il dovere di andare più lontano e più in alto”. “Non è importante che pensiamo le stesse cose” invece è di straordinaria importanza – scriveva – la “comune accettazione di essenziali ragioni di libertà, di rispetto e di dialogo”».

Dalle parole di Moro, Mattarella trae due preziose indicazioni. «La prima: chi riveste ruoli istituzionali – ha detto Mattarella – deve avvertire la responsabilità di farlo in nome e per conto di tutti i cittadini. Aveva ben presente, Moro, il grave pericolo – purtroppo confermato dagli eventi successivi – che corre una società attraversata da lacerazioni profonde. Il bene comune è, appunto, bene di tutti, nessuno escluso. E chi amministra la cosa pubblica, chi è chiamato al compito di governare esprime, certo, gli orientamenti della maggioranza, ma con il dovere di rispettare e garantire la libertà e i diritti degli altri, delle minoranze. Questa è l’essenza della democrazia, che richiede rispetto reciproco. Il rispetto rappresenta il più efficace antidoto all’intolleranza, foriera di conseguenze negative».

La seconda indicazione è invece quella di confrontarsi, con lungimiranza, sulle prospettive, sull’ampio orizzonte del futuro. «A volte – ha dichiarato il presidente – parliamo del futuro come di un domani lontano, cui non dedicare grande attenzione, oppure un domani che giungerà all’improvviso. Invece il futuro è già cominciato: scrive sulle pagine del nostro presente. Il futuro ci riguarda già oggi perché sta cambiando le nostre vite. Questa consapevolezza deve interpellare anche chi assume responsabilità politiche, istituzionali, di governo e chi, dall’opposizione, vi si confronta».

Per Mattarella «occorre impegnarsi intensamente, valorizzare le professionalità e le intelligenze. L’Italia ha grandi potenzialità. Le trae dalla sua storia, dai principi fondamentali su cui è nata la Repubblica. Le ritrova nel suo straordinario patrimonio culturale; e anche nella creatività, nella voglia di fare della nostra gente. Queste potenzialità possiamo e dobbiamo investirle anche per rafforzare l’Unione Europea, di cui siamo fondatori. Ne abbiamo il prestigio, l’autorevolezza e l’interesse. L’Europa è casa nostra, e costituisce l’ambito di integrazione essenziale per consentire al nostro Paese di misurarsi con questioni divenute – piaccia o meno – globali e che solo a questo livello possono trovare soluzioni efficaci. In un mondo, i cui gli attori protagonisti hanno ormai dimensioni continentali».

(Sul sito del Quirinale il discorso completo di Mattarella)

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