Il timore di un massacro annunciato
Come ha annunciato l’agenzia Ansa, «la Casa Bianca ha dichiarato che la Turchia si appresta a invadere la Siria settentrionale, rinnovando timori per il destino dei combattenti curdi alleati con gli Stati Uniti nella guerra all’Isis».
Da parte sua, dopo la decisione degli Usa di ritirarsi dal confine tra Siria e Turchia, il presidente Donald Trump ha scritto in un tweet che «è il momento per noi di sfilarci da ridicole guerre senza fine, molte delle quali tribali. E’ il momento di riportare i nostri soldati a casa».
Sono ore di angosciosa attesa per un conflitto spaventoso che può scatenarsi in quella ragione.
Come dice Raffaele Crocco, direttore dell’Atlante delle guerre, «La cosa certa è che sarà un massacro. Dopo averli usati come barriera, averli fatti combattere per difenderci e toglierci i pensieri, li lasceremo lì, in balia di Erdogan a Nord e di Daesh a Sud, Daesh che non è morto e che tornerà, proprio come frutto marcio del nostro nuovo tradimento. E’ una storia che deve farci arrabbiare questa che coinvolge i nostri fratelli curdi. È una storia che deve farci vergognare».
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