Tutti salvi i ragazzi di Chang Mai
Le foto del salvataggio dei 12 ragazzi dispersi in una cava sotterranea a Chiang Mai, nel nord della Thailandia, hanno fatto il giro del mondo, tenendo con il fiato sospeso milioni di persone. Ora che i ragazzi sono tutti salvi, possiamo riguardarle con più serenità, considerando alcuni aspetti della vicenda: prima di tutto la complessità dell’operazione internazionale, gestita con attenzione e professionalità, che ha visto l’intervento dei Navy Seal, i sommozzatori incursori della marina (non solo tailandese), uno dei quali è morto nella missione, che hanno raggiunto e trasportato in salvo uno ad uno i ragazzi. Poi la rete mondiale di preghiere che in questi 18 giorni ha avvolto la vicenda. Ancora, la disperazione e poi la gioia dei genitori. Infine la bravura dell’allenatore che, pur essendo la causa del dramma (in quanto unico adulto presente con i ragazzi), ha saputo in modo straordinariamente efficace accompagnarli in questi 18 giorni (al buio e senza cibo), senza grandi traumi fisici o psicologici. Lo testimoniano le poche foto dei sorrisi dei ragazzi nella grotta.