Islam e Firenze
Una sontuosa rassegna di arte islamica, curata da Giovanni Curatola e organizzata dagli Uffizi con il Museo Nazionale del Bargello, altra sede espositiva. È un’occasione unica di scoperta, conoscenza, scambio, dialogo e influenza tra arti di Occidente e Oriente.
Protagonista dunque l’arte islamica con i suoi straordinari tappeti, i “mesci roba” e vasi “all’azzimina” ovvero ageminati (tecnica di lavorazione dei metalli per ottenere una decorazione policroma), i vetri smaltati, i cristalli di rocca, gli avori, le ceramiche a lustro: quelle in verità provenienti dall’Islam Occidentale, la Spagna; da noi chiamate majolica dall’ultimo porto di partenza, Majorca. Tutto ciò incarnava un mondo affascinante e ricco.
La mostra si articola in due sedi espositive: al Bargello viene illustrato un periodo fondamentale di ricerca, collezionismo e allestimenti museali di fine Ottocento e inizio Novecento, con opere della già citata donazione di Carrand e dell’altro grande collezionista inglese, Frederick Stibbert, ma anche con i toscani Stefano Bardini e Giulio Franchetti. Agli Uffizi, l’altra sede espositiva, sono raccolte le testimonianze artistiche dei contatti fra Oriente e Occidente le loro suggestioni (a partire dai caratteri arabi delle aureole della Vergine e di san Giuseppe nell’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano), le immagini della serie gioviana per mano di Cristofano dell’Altissimo, gli esemplari preziosi della lavorazione dei metalli, ricercatissimi già dai tempi di Lorenzo il Magnifico, le ceramiche orientali, o quelle ispano-moresche con stemmi nobiliari fiorentini. Stoffe e grandi tappeti provenienti dall’Egitto mamelucco di fine Quattrocento o degli inizi del Cinquecento.
GALLERIA DEGLI UFFIZI E MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO,
DAL 22 GIUGNO AL 23 SETTEMBRE.