Migranti da espellere, una vecchia storia
A fine marzo 2018 migliaia di migranti sudanesi ed eritrei, che sono arrivati illegalmente in Israele tra il 2006 e il 2012 , si trovano davanti alla scelta tra la detenzione in carcere o il trasferimento in Ruanda. Parte della società civile israeliana sta manifestando (foto Ap) assieme ai migranti contro questa decisione del governo di Benyamin Netanyahu.
La vicenda emblematica fa sorgere molte domande a livello mondiale. Come riporta il sito ufficiale della comunità ebraica milanese: «Sono circa 40 mila i migranti africani oggi in Israele che a fine marzo, per legge, dovranno scegliere tra le carceri israeliane o l’espulsione in Ruanda. Clandestini e illegali che, per il governo Netanyahu, destabilizzano l’equilibrio socio-demografico del Paese, andando a ingrossare le periferie proletarie delle città.Eppure, ribattono gli imprenditori, i migranti sono una preziosa forza lavoro necessaria al boom turistico ed economico di oggi.E mentre si risvegliano le memorie della Shoah, un Israele lacerato si guarda allo specchio».