Pace in Corea
«La mostra non è stata pensata solo per far conoscere al mondo la chiesa cattolica coreana, ma anche per lanciare un messaggio di pace, nella speranza di una riconciliazione tra le due Coree. Il nostro obbiettivo, ed il mio desiderio, è diffondere questa notizia: noi siamo qui per la pace».
È il messaggio di Mattias Hur, reverendo dell’arcidiocesi di Seul, che ha aperto la mostra “Come in cielo così in terra”, che si può ammirare al “Braccio di Carlo Magno”, lo spazio barocco appena restaurato che collega la Basilica di San Pietro con il Colonnato del Bernini.
La mostra, inaugurata il 9 settembre, con oltre 183 opere in esposizione, vuole raccontare gli oltre due secoli di vita del cattolicesimo in Corea. «È un evento speciale, una grande opportunità per presentare la cultura e l’eredità della Chiesa cattolica coreana alla Chiesa universale», ha dichiarato Padre James Won Jong-hyun, vicepresidente del Comitato di esaltazione dei nartiri coreani.
I capolavori in esposizione, che provengono da importanti istituzioni culturali coreane e dal Museo etimologico dei musei vaticani, raccontano la storia di oltre 200 anni della Chiesa cattolica in Corea, dal XVIII al oggi, con particolare attenzione ai martiri e alle persecuzioni.
La scelta della data di inaugurazione, il 9 settembre, è simbolica: in questo giorno, nel 1831, papa Gregorio XVI annunciava l’istituzione del Vicariato apostolico di Joseon.
Organizzata dalla Chiesa cattolica in Corea, in collaborazione con il Comitato di esaltazione dei martiri coreani dell’arcidiocesi di Seul, la mostra, a cura dell’arcidiocesi di Seul e del Seul Museum of History, gode del patrocinio del governo metropolitano di Seul, dell’ambasciata della Repubblica di Corea presso la Santa Sede e dei Musei Vaticani. La mostra rimarrà aperta fino al 17 novembre e sarà ad ingresso gratuito.