Acqua fresca e libera

Turisti in coda per abbeverarsi alla fontana della Pigna, in piazza San Marco. A causa della siccità e dell'emergenza idrica la sindaca Virginia Raggi ha confermato che la sua amministrazione sta pensando di chiudere in parte o del tutto le fontanelle tipiche della città, note anche come 'nasoni'.
Una delle fontanelle pubbliche di Roma, meglio note come ''nasoni'', per le quali la giunta comunale guidata da Virginia Raggi sta valutando l'ipotesi di una chiusura parziale o totale a causa della siccità e dell'emergenza idrica. Roma, 26 giugno 2017. ANSA/GIUSEPPE LAMI
Una delle fontanelle pubbliche di Roma, meglio note come ''nasoni'', per le quali la giunta comunale guidata da Virginia Raggi sta valutando l'ipotesi di una chiusura parziale o totale a causa della siccità e dell'emergenza idrica. Roma, 26 giugno 2017. ANSA/GIUSEPPE LAMI
Un turista riempie d'acqua le sua bottiglietta da una fontanella pubblica in piazza del Pantheon. A causa della siccità e dell'emergenza idrica la sindaca Virginia Raggi ha confermato che la sua amministrazione sta pensando di chiudere in parte o del tutto le fontanelle tipiche della città, note anche come 'nasoni'.
Turisti riempiono d'acqua le loro bottigliette da una fontanella pubblica in piazza del Pantheon. A causa della siccità e dell'emergenza idrica la sindaca Virginia Raggi ha confermato che la sua amministrazione sta pensando di chiudere in parte o del tutto le fontanelle tipiche della città, note anche come 'nasoni'.
Turisti in coda per abbeverarsi alla fontana della Pigna, in piazza San Marco. A causa della siccità e dell'emergenza idrica la sindaca Virginia Raggi ha confermato che la sua amministrazione sta pensando di chiudere in parte o del tutto le fontanelle tipiche della città, note anche come 'nasoni'.

Nel pieno della carenza idrica di un caldo insopportabile, la società Acea Ato 2 ha  deciso di adempiere ad un’indicazione del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ordinando la chiusura di 2.800 fontanelle conosciute come “nasoni” a  Roma, ricca di acqua fina dai tempi degli etruschi. Con una mobilitazione di molte associazioni, a cominciare dal Forum dell’acqua pubblica, l’operazione è stata bloccata a partire dal fatto che fermare lo scorrimento dell’acqua non produce effettivo risparmio ma può produrre danni all’infrastruttura oltre ad avere effetti sanitari perché il flusso dei “nasoni” serve a ridurre lo sviluppo e la diffusione di batteri. Dal punto di vista umanitario, nei giorni di maggior siccità le fontanelle garantiscono l’accessibilità all’acqua potabile a 10 mila persone senza dimora presenti nelle strade di Roma

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