Cronaca mancata di un mondo diverso
Il 10 dicembre, giornata dedicata ai diritti umani, è stato consegnato a Oslo il Nobel per la Pace alla portavoce della rete internazione Ican, tra i maggiori artefici della società civile del processo che ha portato la conferenza dell’Onu ad approvare il 7 luglio 2017 il trattato per l’abolizione delle armi nucleari. La notizia non è entrata nell’agenda del palinsesto dei notiziari in Italia se non per il messaggio di plauso arrivato da piazza san Pietro a Roma. Francesco ha messo in evidenza che «tale riconoscimento avviene in coincidenza con la Giornata delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, e questo sottolinea il forte legame tra i diritti umani e il disarmo nucleare. Infatti, impegnarsi per la tutela della dignità di tutte le persone, in modo particolare di quelle più deboli e svantaggiate, significa anche lavorare con determinazione per costruire un mondo senza armi nucleari. Dio ci dona la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune: abbiamo la libertà, l’intelligenza e la capacità di guidare la tecnologia, di limitare il nostro potere, al servizio della pace e del vero progresso».
Ed ecco dall’agenzia Ap le immagini della marcia dei testimoni diretti (superstiti e familiari) di quella bomba nucleare sperimentata sulle città giapponesi nel 1945. La festa e la consapevolezza di poter evitare la distruzione di ogni forma vivente sulla Terra facendo affidamento alla forza della coscienza. Il sorriso di Beatrice Fihn, direttore esecutivo dell’ International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (Ican).
Alla cerimonia in Norvegia era presente per l’Italia il portavoce della Rete internazionale disarmo, Francesco Vignarca.