Moda a Firenze nelle foto dell’archivio Locchi
Un ballo in Boboli. Una sflilata di moda a Palazzo Strozzi e al Grand Hotel. Una passerella di cappellini e abiti da cocktail in Sala Bianca a Palazzo Pitti. Sono alcuni degli scatti d’annata in uno splendido bianco e nero di uno degli archivi fotografici più importanti di Firenze che si apre alla città con la sua prima mostra monografica a Palazzo Pitti dal titolo Fashion in Florence through the lens of Archivio Foto Locchi. Si tratta di 100 rarissimi scatti dagli anni ’30 ai ’70 del Novecento che raccontano la storia della moda a Firenze attraverso l’obiettivo dei fotografi della ‘bottega’ Foto Locchi. Per Andrea Cavicchi, presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana: «L’Archivio storico Foto Locchi è la testimonianza più autentica della nascita e dell’affermazione del made in Italy nel mondo».
Il progetto nasce dall’incontro tra l’Archivio Storico Foto Locchi (un patrimonio culturale di valore inestimabile tutelato dal Mibact che conta oltre cinque milioni di immagini), il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike D. Schmidt, il Centro di Firenze per la Moda Italiana – grazie al quale la mostra sarà inaugurata con un evento durante la 91a edizione di Pitti Immagine Uomo – e la casa editrice Gruppo Editoriale, con l’intento di valorizzare l’importante archivio fotografico e rendere omaggio al legame storico tra la città e la moda.
La mostra è divisa in tre sezioni. Le botteghe artigiane dedite all’alto artigianato dal Medioevo, che nel Novecento ha favorito la nascita di alcuni tra i più famosi brand dell’alta moda italiana nel mondo. Già intorno agli anni Venti, il mito dell’artigianato fiorentino era arrivato negli Stati Uniti. La moda a Firenze: dai primi eventi dopo la seconda guerra mondiale fino alle leggendarie sfilate nella Sala Bianca di Palazzo Pitti (1952-1982). I personaggi della moda: le maison fiorentine che hanno dato origine alla storia moderna della moda italiana come Gucci, Salvatore Ferragamo, Emilio Pucci.
È possibile visitare la mostra fino al 5 marzo 2017.
Le foto sono tratte da © Archivio Foto Locchi.