Davos. Quale pace da questa globalizzazione?

Swiss Federal President Doris Leuthard, left, shakes hands with China's President Xi Jinping, right, as they launch the Swiss-Sino year of tourism next to a panda ice sculpture on the side line of the 47th annual meeting of the World Economic Forum, WEF, in Davos, Switzerland, Tuesday, Jan. 17, 2017. (Laurent Gillieron/pool photo via AP)
Two armed Swiss police officers stand on a roof top during the 'World Economic Forum' in Davos, Switzerland, Tuesday, Jan. 17, 2017. Business and world leaders are gathering for the annual meeting 'World Economic Forum ' in Davos. (AP Photo/Michel Euler)
El presidente de China, Xi Jinping, en el centro, su esposa Peng Liyuan, a la izquierda, y el ministro suizo de Exteriores, Didier Burkhalter, comen queso suizo durante una comida en la visita de estado de dos días de Xi a Suiza, en Berna, Suiza, el lunes 16 de enero de 2017.  (Peter Klaunzer/Pool Foto via AP)
Staff members put up logos of the World Economic Forum at the Congress Center in Davos, Switzerland, Monday, Jan. 16, 2017. Business and world leaders are gathering for the annual meeting World Economic Forum in Davos. (AP Photo/Michel Euler)

Sorrisi da star al Forum svizzero di Davos con il presidente cinese che è intervenuto per la prima volta all’assise che riunisce sulla neve i potenti del mondo protetti da uomini armati.

Sullo sfondo il timore dell’inizio di una guerra commerciale con gli Stati Uniti anche se il consigliere di Trump, l’italo americano Anthony Scaramuzzi ha voluto presentare il suo presidente come un nuovo Reagan e cioè “uomo di pace”.

A cosa servono questi incontri a numero chiuso ma esibiti pubblicamente come il World Economic Forum che ogni anno ritorna nello splendido scenario della patria di Guglielmo Tell?

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