Incontrare i poveri nelle strade del Vietnam
Li trovi ovunque: sui ponti delle navi, sui traghetti piccoli e grandi che servono a collegare i mille e più canali del Delta del Mekong; nelle stazioni ferroviarie, in quelle degli autobus; li noti subito nelle celebrazioni religiose, ai margini delle feste di matrimonio, oppure fuori dai lussuosi grandi magazzini, nelle strade importanti ed anche in quelle modeste o povere. Sono loro, i poveri, spesso anche bambini, che si guadagnano da vivere vendendo i biglietti della lotteria nazionale e regionale.
Ogni biglietto, circa 50 centesimi di euro, sono pochi centesimi di guadagno, ma almeno è qualcosa e bisogna far presto a venderli, prima degli altri! Avvicinarli e poterli fotografare non è facile, ma dobbiamo sempre tentare e "sporcarci le mani", come dice papa Francesco: è l'occasione per parlare un po' con loro, per riuscire a farli sorridere. Questa è la sfida più grande e direi più bella, perché nessuno gli dà attenzione, nemmeno per un minuto!
Spesso hanno vergogna del lavoro che fanno, di come sono vestiti, della stanchezza e della solitudine dipinti sul loro volto: basta un «sei ancora bella» alla signora di oltre 75 anni, per farla sorridere e renderla felice; basta donare loro un solo dollaro, per fargli sentire che "qualcuno" dona loro compassione e calore. È di questo calore che il mondo ha bisogno.
Basta un sorriso, una parola "dolce" e educata, che gli dia dignità. Fotografarli è un'esperienza unica: è avvicinarsi a donne, bambini, anziani, ciechi, disabili, e vedere il sorriso sbocciare sul loro volto. E questo è una fonte di calore anche per il mio cuore…