Essere papà in un campo profughi
Si ride, si piange, si mangia, si sta insieme. Le cose che figli e padri fanno, sono uguali in tutte le parti del mondo. Cambia il "come" le fanno. A Idomeni, campo profughi in Grecia, al confine con la Macedonia, dove sono accampati i rifugiati che i soldati macedoni non lasciano entrare nel loro Paese, si gioca a saltare, ma da cumuli di detriti. Si piange, per la disperazione di essere fermi in un inferno senza uscite. Si sta in braccio, per evitare il fango. Si mangia insieme: qualche patata bollita, con la più piccola seduta nel cartone. Si dorme abbracciati, ma tra le pietre, perché qui non c'è nessun lettone… (foto Ap).