Movimento No Slot: il nostro impegno comune per la giustizia

Quattro decisi “no” alla proposta di regolamentazione dell’offerta dell’azzardo elaborata dal governo. Un contributo del presidente del movimento No Slot
Vita

Riportiamo per la sua chiarezza di posizione il messaggio che Riccardo Bonacina, presidente del Movimento No Slot  e direttore editoriale del gruppo Vita, ha indirizzato all’assemblea svoltasi a Roma il 20 marzo 2015 su proposta di Slot Mob come contributo al dialogo per costruire gli “Stati generali” di tutte le realtà impegnate in Italia per cambiare il clima culturale e politico che ha permesso all’offerta incentivata dell’azzardo di non avere alcuno ostacolo nel suo dispiegarsi e imporsi. Le “domande aperte” proposte da Slot Mob sono le seguenti:

1.    Che fare di fronte allo strapotere delle società dell’azzardo e alla connivenza trasversale in Parlamento?

2.    Quali sono le vie legislative che vorremmo perseguire e quali sono le criticità della recente azione del governo?

3.    Che fare di fronte all’assenza di un vero dibattito democratico sulla decisione di affidare il settore alle multinazionali e ai loro interessi prevalenti?

4.    Perché non replicare le soluzioni già messe in atto in altri Paesi?

5.    Possiamo parlarne apertamente con tutti, senza scomuniche e pregiudizi reciproci, ma partendo dal confronto tra analisi diverse che chiamano in gioco l’idea di persona e società che la questione fa emergere?

6.    Quali sono i passi che le realtà e le persone del variegato mondo dell'anti-azzardo possono portare avanti insieme?

Carissimi amici,

In quest’ultimo anno sono state tante le occasioni in cui ci siamo trovati assieme, che è assai di più dell’essere accanto, condividendo la battaglia contro questa sorta di blob che sempre di più invaso e pervaso la vita quotidiana di milioni di italiani cambiandone la vita, corrompendone i luoghi della vita quotidiana, strappando legami sociali e familiari, bruciando risorse economiche individuali e di comunità.

E tutto questo su Concessione dello Stato, lo stesso che dovrebbe garantire i nostri diritti fondamentali, salute, libertà, associazione, lavoro, eccetera.

Come scrivete nella lettera di convocazione “In un Paese dove la povertà cresce senza freni e offende il 10 per cento della popolazione (6 milioni), urge cambiare radicalmente prospettiva: ridare sovranità ai territori, rigenerare un’economia non parassitaria, capace di produrre bene pubblico spezzando la dipendenza patologica delle casse erariali dalle entrate assicurate dall’azzardo”.

Per questo abbiamo condiviso la vostra straordinaria iniziativa degli Slot Mob, per questo insieme abbiamo smascherato gli artifizi linguistici e normativi che hanno permesso il dilagare di questa sorta di veleno che sta corrompendo l’anima e l’antropologia del nostro popolo (“Gioco lecito”, “Gioco responsabile”, “ludopatia”, ect), spesso con la complicità di organizzazioni della società civile anche cattoliche.

In questi anni, nel nostro impegno specifico, come sapete abbiamo lavorato molto alla legislazione regionale (in due anni e mezzo oggi sono 13 le Regioni ad avere messo in campo normative di contrasto all’azzardo legale) e alle ordinanze comunali su orari, dislocazioni delle slot e licenze. Ora che anche i Tar riconoscono la legittimità di quanto messo in campo a livello locale, arriva un decreto che vorrebbe azzerare tutto o comunque vorrebbe livellare tutto con la logica “del minor danno”.

Per questo abbiamo messo in campo una petizione già firmata da migliaia di cittadini che vi riproponiamo:

C'è poco tempo. Il decreto legislativo sull'azzardo elaborato dal Ministro dell'Economia si appresta ad arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri già mercoledì prossimo. La bozza in circolazione si presenta come una grave resa alle lobby dell'azzardo, limitando tra le altre cose l'azione di tutela del territorio e della salute pubblica da parte delle Regioni e dei Sindaci. Questo è paradossale se pensiamo che Renzi, da segretario del Pd aveva bloccato l'emendamento "porcata" (così l'aveva definito) al decreto Salva-Roma del Governo Letta solo un anno fa.

Il provvedimento in arrivo si sta giorno dopo giorno delineando come un vero e proprio codice di riforma dei giochi pubblici. Un provvedimento destinato a durare e che appare sempre più come la reazione, da parte del combinato Stato-­‐Lobby, alle risposte sorte in questi anni dalla società civile, tra gli amministratori locali, nella pratica critica e sempre costruttiva dei movimenti di contrasto all'azzardo.

Mai come oggi, dinanzi a un provvedimento che rischia di vanificare anni di lavoro   comune, è opportuno dire quattro “no”. “

No” che non sono mera reazione, ma attestazione di una posizione che rivendichiamo con fermezza e coerenza:

1.     No a ogni forma di pubblicità diretta o indiretta dell'azzardo;

2.     No alla tassazione di scopo: non si finanzia il sociale con un prelievo diretto sull'azzardo. La tassazione va diretta alla fiscalità generale;

3.     No alla limitazione del potere di Regioni, sindaci, assessori comunali di intervenire per definire distanze da luoghi sensibili o orari di chiusura di sale gioco e simili, in ragione della loro conoscenza del territorio e delle problematiche di ordine pubblico e sociale;

4.     No alle dichiarazioni di principio del tipo "ritireremo 100.000 macchinette". Serve una norma chiara e precisa che indichi modalità, tipologia e tempistica del ritiro.

 

Sono 4 no che abbiamo condiviso e che nell’occasione della riunione di oggi vogliamo ribadire con forza.

 

Avanti, insieme

                                                                                                  Riccardo Bonacina

                                                                                                  Movimento No Slot

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