Movimenti in comunione, da Pentecoste 1998 a Stoccarda 2004
L’autore, coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito, inizia la tavola rotonda che segue le due principali relazioni. L’opera straordinaria dello Spirito Santo nel realizzare esperienze autentiche di dialogo, di comunione e collaborazione nella Chiesa del Terzo Millennio. Le tappe fondamentali di un cammino dal 1998 al 2004
“Come una nuova Pentecoste”
Da tanti teologi, pastori, Papi, la fioritura dei movimenti ecclesiali alla fine del secolo scorso è apparsa come l’esaudimento della preghiera di indizione del Concilio Vaticano II di Papa Giovanni XXIII, nella quale invocava: “Rinnova nella nostra epoca i prodigi di una nuova Pentecoste”. In effetti, come li definì l’allora card. Joseph Ratzinger, i movimenti ecclesiali e le nuove comunità possono essere definiti come libere “irruzioni dello Spirito Santo” nella Chiesa post conciliare.
Il tema affidatomi avrebbe bisogno di uno sviluppo ben più articolato e maggior tempo a disposizione, trattandosi di una vera e propria sacra opera dell’azione dello Spirito Santo. Non sembri azzardato l’accostamento con un “altro” periodo storico e ben altra e più importante storia sacra quale quella raccontata negli Atti degli Apostoli. Ma trattandosi latu senso di una sorta di novella Pentecoste, ritengo che qualche piccolo accostamento possa essere effettuato.
Soprattutto, nel cercare di raccontare un cammino di oltre dieci anni, giocoforza dovrò soffermarmi alle esperienze più significative di tale cammino di comunione, tralasciando di addentrarmi in storie, esperienze, aneddoti, circostante che meriterebbero in un trattato di essere segnalati, ma che qui per ragioni di brevità non sarà fatto.
1998 anno dedicato allo Spirito Santo: l’inizio del cammino
Come il tema suggerisce, è comunemente ritenuto che l’inizio di tale cammino sia segnato dalla celebrazione della Pentecoste del 1998. Tale circostanza è certamente vera, ma come la Pentecoste primitiva fu preparata dalla “concordia” dei discepoli e degli apostoli riuniti nel cenacolo con Maria, anche questa Pentecoste ha avuto una sorta di preparazione.
Mi riferisco ad una esperienza forse dai più non bene conosciuta: alla XXI convocazione nazionale dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo tenutasi in Rimini a fine aprile del 1998. Il Rinnovamento, aprendosi in modo totale all’invito di Giovanni Paolo II di essere presenti il 30 maggio a Pentecoste insieme a tutti i movimenti ecclesiali, decise di dedicare una intera sessione al tema della comunione tra i movimenti ecclesiali. Alla sessione parteciparono Andrea Riccardi in modo diretto, Chiara Lubich, con collegamento via satellite, e Giorgio Feliciani in rappresentanza di Comunione e Liberazione che lesse un saluto di mons. Luigi Giussani.
Tale sessione era stata annunciata il 4 aprile da Salvatore Martinez a Giovanni Paolo II, in occasione dell’udienza del Santo Padre ai maggiori responsabili del Rinnovamento. Salvatore Martinez ebbe a dire: “Ci accingiamo a celebrare solennemente la Divina Persona dello Spirito Santo in occasione della prossima convocazione nazionale dei gruppi e delle comunità in Rimini. Sarà un’occasione straordinaria di comunione ecclesiale, una pia preparazione al prossimo raduno di Pentecoste che ci vedrà uniti intorno alla sua persona”.
I circa 20000 partecipanti alla convocazione nazionale poterono gioire di questo momento di comunione e di testimonianza di unità nel quale, per la prima volta forse nella storia dei movimenti, si dava onore all’opera dello Spirito Santo nella varietà dei carismi nei vari movimenti ecclesiali. “Sento che il nostro incontro si colloca nel grande cammino verso la Pentecoste che quest’anno si celebra a Roma con il Papa nell’unità tra tanti movimenti”disse Andrea Riccardi, mentre Chiara Lubich concludendo il suo discorso affermò: “Noi dovremmo avere una grande comunione tra di noi, dovremmo riuscire ad essere dono l’uno per l’altro… ecco io spero che questa unità tra i movimenti si possa incrementare sempre di più. Sarebbe una forza enorme per la Chiesa e per l’irradiazione del regno di Dio nel mondo”.
Il congresso mondiale
Nei giorni precedenti alla Pentecoste ‘98 aveva avuto luogo a Roma un congresso mondiale dei movimenti ecclesiali sul tema: “I movimenti ecclesiali: comunione e missione alle soglie del terzo millennio”. Di grande rilievo l’intervento dell’allora Card. J. Ratzinger, che aveva presentato un’importante studio teologico sui movimenti nella Chiesa: “La collocazione teologica dei movimenti ecclesiali e nuove comunità”. Vi aveva riconosciuto l’azione dello Spirito Santo che incessantemente suscita la novità del cristianesimo, ed aveva evidenziato il loro particolare legame con il ministero universale del Papa, essendo i movimenti e le nuove comunità chiamati “a portare il Vangelo sino ai confini della terra”.
In rappresentanza del laicato mondiale, in Sala stampa vaticana, in quella occasione Salvatore Martinez disse: “Ci accingiamo a vivere un tempo di grazia, di novità, di responsabilità; un tempo di ricerca e di ascolto che inciderà in maniera incontrovertibile nella storia della Chiesa, nel cammino che i movimenti ecclesiali e le nuove comunità suscitate dal Divino Spirito sono chiamate a intraprendere alle soglie del terzo millennio”.
L’evento della Pentecoste 1998
Fu una serata straordinaria, un vero e proprio kairos dello Spirito Santo, quel 30 maggio 1998, oltre trecentomila i fedeli in Piazza San Pietro, in rappresentanza di 60 movimenti e aggregazioni ecclesiali, provenienti da tutte le parti del mondo: il prodigio della Pentecoste si rinnova, tra preghiere, fraternità, danze, canti. Senza dubbio la veglia di Pentecoste ha “realizzato” una nuova effusione dello Spirito Santo a cui, come ogni irruzione dello Spirito, consegue un mandato. Ed il mandato venne dal Papa stesso: “Voi qui siete la prova tangibile di questa effusione dello Spirito. Ogni movimento differisce l’uno dall’altro ma tutti sono uniti nella stessa comunione e nella stessa missione… la Chiesa si aspetta da Voi frutti maturi di comunione e di impegno… la Chiesa conta su di voi”.
Chiara Lubich, in Piazza San Pietro, al termine dell’intervento del Santo Padre interpellò sul posto quei fratelli responsabili di movimenti e comunità, tra i primi Andrea Riccardi e Salvatore Martinez, con i quali si era già stabilito un feeling spirituale e di fraternità e chiese esplicitamente di dare un seguito concreto a tale evento.Dirà un anno dopo: “In quel giorno ho promesso al Santo Padre ciò che sapevo fortemente desiderato da lui e dalla Chiesa.E perché il nostro Movimento ha il carisma dell’unità, mi premurerò, assieme ad altri, già da qualche tempo orientati a ciò, di intraprendere un’azione per la comunione più piena fra i Movimenti. E il Papa ne è stato molto contento”.
I frutti: Speyer 1999
L’incontro di Speyer (Germania), che si svolse il 7 e l’8 giugno 1999, rappresenta senza dubbio la prima realizzazione di questa promessa: 180 fondatori e responsabili, in rappresentanza di 41 movimenti, condivisero un’esperienza di comunione fraterna, di conoscenza reciproca, di gioiosa scoperta dei doni distribuiti a ciascuno dall’unico Spirito Santo, riflettendo sulla propria collocazione e vocazione ecclesiale alla luce delle parole del Santo Padre.
Il card. Rylko lesse nell’assemblea il messaggio del Santo Padre che concludeva: “È bello e dà gioia vedere come i movimenti e le nuove comunità sentano l’esigenza di convergere nella comunione ecclesiale e si sforzino con gesti concreti di comunicarsi i doni ricevuti, di sostenersi nelle difficoltà e di cooperare per affrontare insieme le sfide della nuova evangelizzazione”.
Al termine dei lavori, gli ispiratori principali di tale iniziativa, Chiara Lubich, Andrea Riccardi e Salvatore Martinez, sentirono il dovere di ringraziare il Santo Padre con un unico comunicato nel quale ribadirono: “Ci siamo impegnati in questo anno ad alimentare in noi e tra noi il senso di comunione, perché cresca l’impegno di ciascuno e di tutti nel servizio alla missione della Chiesa con nuovi frutti di evangelizzazione e di carità, in piena unità con il successore di Pietro e con i Vescovi nelle chiese particolari”.
L’impegno continua: Sassone 2000
Il consiglio nazionale del Rinnovamento nello Spirito incontrò Andrea Riccardi e Chiara Lubich in un incontro di fraternità e di reciproca conoscenza. L’incontro fu il termine di un percorso che aveva portato i tre leaders dei movimenti a conoscere e a far dialogare le rispettive realtà (il primo incontro si era tenuto nella sede della comunità di Sant’Egidio ed il secondo nella sede del Movimento dei Focolari). Andrea Riccardi ribadirà durante l’incontro: “Questo metodo di unità, di amicizia, di vivere insieme le gioie gli uni degli altri è un metodo contagioso, è il metodo di una nuova testimonianza della Chiesa nel mondo ed è anche un metodo ecumenico.”
Stoccarda 2004: “Insieme per l’Europa”
8 maggio, una tappa storica, alla vigilia dell’ingresso dell’Unione Europea di altri dieci stati, coinvolse i maggiori movimenti e comunità cristiane di Europa, in un clima di autentico cammino ecumenico ed ecclesiale. L’incontro vedrà la partecipazione di 10000 persone, più di cento movimenti e comunità cristiane, sullo sfondo una Europa che all’epoca cercherà, senza riuscirvi, di dotarsi di una carta costituzionale; nel cuore di tutti, organizzatori e partecipanti, il desiderio di continuare ad immettere nella società contemporanea la linfa vitale del Vangelo, unico autentico collante di unità, di comprensione, di dialogo, di sviluppo, di pace e libertà di cui il Continente europeo può farsi carico.
L’incontro fu preceduto il 6 e 7 maggio da un congresso di 2000 responsabili di movimenti e comunità che elaborano un messaggio conclusivo, nel quale si segnala con forza: “Ispirati dalla forza trasformante del Vangelo, ci sentiamo chiamati a lavorare per un continente unito e molteplice. Noi, appartenenti a più di 150 movimenti e gruppi di diverse chiese e comunità cristiane convenute a Stoccarda, da ogni angolo del Continente, vogliamo testimoniare la novità della crescente comunione tra noi, avviata dallo Spirito… Questo messaggio, non vuole essere una semplice affermazione di intenti, ma testimonianza di ciò che tra noi, pur in modo incipiente, è già realtà”.
Lucca 2005
Un primo frutto di Stoccarda fu il convegno internazionale: “I segni dello Spirito nel Novecento. Una rilettura storica: il racconto dei testimoni”, che si svolse a Lucca dal 30 settembre al 2 ottobre 2005. In questo evento, i promotori firmatari dell’invito affermarono: “Osservando con maggiore attenzione la storia del Novecento, ‘secolo tra i più secolarizzati’, non possiamo non cogliere come esso sia stato disseminato di tante luci di speranza che, spesso nei momenti più tragici, hanno illuminato il cammino di popoli e di culture. È possibile, allora, rileggere la storia del Novecento in chiave spirituale e in esso cogliere i segni della presenza luminosa dello Spirito, attraverso le testimonianze di alcuni protagonisti che questo secolo hanno attraversato?”.
È da sottolineare che per la prima volta si organizza un evento che vede tre grandi movimenti unirsi ad una congregazione religiosa quale le Suore Oblate dello Spirito Santo. Sullo sfondo, infatti, giganteggiava la figura della beata Elena Guerra che agli inizi del XX secolo chiese ed ottenne dal Papa Leone XIII che il Novecento fosse consacrato allo Spirito Santo. Come disse Salvatore Martinez nel saluto introduttivo: “Che straordinaria anima fu questa beata! Una vera amica dello Spirito Santo, antesignana di quel linguaggio spirituale che il Novecento poi ha fortemente riscoperto, anche grazie alle dinamiche carismatiche proprie dei movimenti e delle nuove comunità”.
All’evento parteciparono capi di stato, economisti, scienziati, responsabili di Chiese e comunità, esponenti della cultura e della società, con oltre 1500 delegati provenienti da tutta Europa. Nel comunicato finale si legge: “Pentecoste è evento uno e duplice al contempo: è Cenacolo ed è Piazza. Siamo usciti dal Cenacolo e ci siamo riuniti in questa Piazza, come la folla convenuta a Gerusalemme nel giorno di Pentecoste. Chiediamo allo Spirito lo stesso miracolo d’amore di quel giorno. Ci conceda lo Spirito ‘lingue nuove’, lingue di verità e d’amore, perché ‘si veda e si senta’, in questa Piazza, come nella Piazza di Gerusalemme, che la promessa di Gesù è ancora viva, che lo Spirito si è effuso su di noi”.
E la Pentecoste è continuata. Se guardiamo solo per brevi accenni al cammino successivo troviamo: nel 2006 l’incontro dei movimenti e delle nuove comunità con Benedetto XVI nella Pentecoste (30 Maggio); nel 2007 il secondo incontro di “Insieme per l’Europa” a Stoccarda, il Family Day a Roma, la costituzione di tre “reti ecclesiali”: “Forum delle Famiglie”, “Scienza e Vita” e “Rete in Opera”; nel 2008 a Rimini il decennale dello storico incontro della Pentecoste ‘98; nel 2009 la Plenaria del Pontificio Consiglio dei Laici con il Papa Benedetto XVI e la modifica degli Statuti della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali; il 16 maggio 2010 la partecipazione alla preghiera della Regina Coeli, promossa dalla stessa Consulta Nazionale per testimoniare in un momento particolarmente delicato l’affetto e la vicinanza del popolo cristiano al Papa.