Sei morti nelle manifestazioni contro Ouattara

Da una settimana sostenitori e oppositori del presidente Alassane Ouattara si oppongono. Il leader sta cercando un terzo mandato, dopo aver promesso il contrario. Una modalità di governo ormai tipicamente africana

 

La controversa candidatura per un terzo mandato del presidente Alassane Ouattara ha scatenato violenti scontri in Costa d’Avorio. La violenza ha infatti ucciso tre persone mercoledì a Daoukro, roccaforte dell’ex presidente Henri Konan Bédié, 86 anni, ex alleato, ma che considera “illegale” la sua candidatura per un terzo mandato. Le vittime sono state uccise in scontri tra i suoi sostenitori e giovani favorevoli al presidente Ouattara. 68 persone sono state arrestate per disturbo dell’ordine pubblico. «La calma torna timidamente, ma deploriamo tre morti», ha indicato una fonte della sicurezza, a condizione di anonimato. Altri scontri sono avvenuti giovedì tra manifestanti e polizia, soprattutto nella capitale economica Abidjan. Queste manifestazioni hanno riunito diverse centinaia di persone. «Stiamo manifestando per la partenza del presidente Ouattara, perché la sua candidatura viola la Costituzione. Non vogliamo accettare un terzo mandato», ha detto un manifestante.

Tuttavia, queste manifestazioni non hanno impedito al Rassemblement des houphouëtistes pour la democratie et la paix (RHDP), il partito del presidente Ouattara, di annunciare giovedì che sarebbe stato ufficialmente investito come candidato il 22 agosto, durante un importante meeting ad Abidjan. Una precedente valutazione fornita da fonti della sicurezza e funzionari eletti locali riportava sei uccisi in violenze a Daoukro (centro), Bonoua (sud) e Gagnoa (ovest) dopo quattro giorni di violenze legate all’annuncio della candidatura di Alassane Ouattara. Dal 6 agosto sono state dichiarate in totale sei persone uccise e più di 100 ferite.

 

Il presidente Alassane Ouattara, 78 anni, è stato eletto nel 2010 contro il capo di stato uscente, Laurent Gbagbo. Quest’ultimo si era rifiutato di riconoscere la sua sconfitta, facendo precipitare il Paese in una grave crisi fino al suo arresto da parte delle forze del suo rivale, appoggiate dalle forze francesi e dell’Onu. Ouattara è stato rieletto nel 2015, poi ha annunciato lo scorso marzo di consegnare il testimone al suo primo ministro Amadou Gon Coulibaly per le elezioni di ottobre. Ma questi è morto l’8 luglio per un attacco di cuore. In seguito al decesso, il 6 agosto Ouattara ha annunciato che si sarebbe finalmente candidato per un terzo mandato. La Costituzione limita a due i mandati presidenziali, ma opposizione e potere sono in disaccordo sull’interpretazione della riforma adottata nel 2016: i sostenitori di Ouattara affermano di aver azzerato il contatore del mandato, i suoi oppositori ritengono un terzo incostituzionale applicazione.

 

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